giovedì 7 maggio 2015

I Partigiani Sovietici nella Resistenza Italiana: video su Nicola Grosa + presentazione libro di Anna Roberti



1945-2015: 70° anniversario della Vittoria contro il nazismo

I Partigiani Sovietici nella Resistenza Italiana

Venerdì 22 maggio 2015 h 21.00
Grugliasco, via La Salle 4 sede ANPI 2° piano


------->>> Proiezione documentario: "NICOLA GROSA MODERNO ANTIGONE. INDAGINE SUI PARTIGIANI SOVIETICI CADUTI IN PIEMONTE DURANTE LA RESISTENZA" di Mario Garofalo, 2012, 53'

-------->>> Presentazione del libro: "DAL RECUPERO DEI CORPI AL RECUPERO DELLA MEMORIA. NICOLA GROSA E I PARTIGIANI SOVIETICI NEL SACRARIO DELLA RESISTENZA DI TORINO", 2014, Impremix

Ne discutiamo con l'autrice ANNA ROBERTI

Introduce e coordina Fulvio Grandinetti, Vicepresidente ANPI "68 Martiri" Grugliasco

GLORIA ETERNA ALL'ARMATA ROSSA!

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Introduzione al video

L'associazione culturale Russkij Mir di Torino prosegue l'opera di recupero della memoria dei partigiani sovietici che combatterono in Piemonte durante la guerra di liberazione 1943-45, a fianco degli italiani, a cui aveva già dedicato il documentario "Ruka ob ruku - Fianco a fianco".
In questo nuovo progetto, la loro vicenda si lega strettamente alla figura di Nicola Grosa che, ex partigiano torinese, negli anni Sessanta andò per le montagne piemontesi a recuperare i corpi di chi era morto combattendo e aveva avuto sommaria sepoltura. Questi resti furono poi tumulati nel Campo della Gloria (Sacrario della Resistenza) del Cimitero Monumentale di Torino e, tra i più di 900 corpi recuperati da Grosa, molti sono quelli di partigiani stranieri, per la maggior parte sovietici.
Il documentario parte da alcuni casi particolari (il nipote di un partigiano georgiano che cerca la tomba del nonno morto sul Colle del Lys, la storia dei russi e degli ucraini fucilati in Valle d'Aosta al bivio tra Nus e Fénis) per ampliare la visuale sul problema dei sovietici tumulati come ignoti o con i nomi storpiati e di cui si cerca di risalire alla vera identità, per completare l'opera di Grosa e consegnare le loro storie alla memoria dei contemporanei.
In un rimando continuo di immagini e suoni del passato e del presente, sono due i temi importanti affrontati dal documentario: la scoperta della figura del torinese Nicola Grosa e della sua epica impresa di seppellitore dei partigiani dispersi, con tutto il valore che può derivarne in un'epoca così disattenta alla memoria, e il contributo dato dai partigiani sovietici alla Resistenza italiana, ancora così poco noto.

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Introduzione al libro

Sono trascorsi 70 anni dalla fine della II Guerra Mondiale e 50 dalla sistemazione di parte del Cimitero Monumentale di Torino a "Sacrario della Resistenza" in cui onorare le spoglie dei partigiani caduti nella lotta al nazifascismo. Tra questi, si trovano una novantina di soldati provenienti dall'Unione Sovietica.
La "missione" laica di Nicola Grosa che si occupò di recuperare i loro corpi, si salda alla ricostruzione della vita, della militanza partigiana e delle circostanze della morte di questi partigiani sovietici e dei ricordi di chi, invece, ebbe la fortuna di potere tornare in patria. Ricostruire con la massima esattezza i nomi e le storie dei caduti è il modo migliore per trasmettere ai giovani la cultura della tolleranza, della libertà e insegnare loro a opporsi con tenacia a ogni tipo di sopraffazione, di razzismo, di xenofobia, di neofascismo.


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