venerdì 30 novembre 2012

A Cena con la Resistenza: Maria Airaudo racconta


Martedì 4 dicembre le Officine Corsare invitano a cena la staffetta partigiana Maria Airaudo, che ci porterà le testimonianze della guerra di liberazione, accompagnata dagli interventi di Fulvio Grandinetti e Ilaria Mardocco della Commissione Giovani e Istruzione Comitato Provinciale ANPI di Torino.

Le cena sarà preparata dalla cucina collettiva MamaCorsara.

Menù (12 euro, compreso un bicchiere di vino):
- Crostoni Con Fagioli all'uccelletta
- Crostoni con Peperoni in agrodolce
- Polenta ai 3 gusti:
Sugo di salsiccia
Brasato al Barbera
Crema di formaggi
- Torta di mele delle Valli Cuneesi con crema pasticcera

Per prenotare: 3281856694


sabato 10 novembre 2012

Apertura iscrizioni ANPI a Grugliasco: 18 novembre

 
Apertura iscrizioni ANPI 2013
Domenica 18 Novembre h 9.30-12.00
Grugliasco, piazza 66 Martiri

Domenica 18 novembre l’ANPI apre a livello nazionale il tesseramento 2013 con una giornata di presidio del territorio in oltre 100 piazze d’Italia.

A Grugliasco l’ANPI sarà presente in piazza 66 Martiri tra le 9.30 e le 12.00.

Al gazebo sarà possibile:
- iscriversi/rinnovare l'iscrizione all'ANPI per il 2013;
- ricevere informazioni sull'attività della Sezione ANPI di Grugliasco, del Comitato ANPI Provinciale di Torino e dell'ANPI Nazionale;
- trovare copia di documenti e comunicati diffusi dalla Sezione;
- abbonarsi a Patria Indipendente, la rivista nazionale ANPI;
- trovare copie del giornalino di Sezione "La Gru Partigiana";
- firmare per i referendum sul lavoro;
- firmare la petizione ANPI Nazionale per la verità sulle stragi nazifasciste commesse in Italia nel 1943-1945;
- trovare pubblicazioni sulla Resistenza su offerta libera;
- prendere visione di fotografie storiche di Grugliasco;

La tessera ANPI ordinaria costa 15,00 €, per gli studenti delle scuole superiori 10,00 €.

Con la modifica dello Statuto Nazionale, possono iscriversi e partecipare alla vita associativa dell'ANPI tutti coloro che, pur non avendo partecipato alla lotta di Liberazione dal nazifascismo per questioni anagrafiche, si riconoscono nei valori dell'Antifascismo e nei principi della Costituzione, nata dalla Resistenza.

In caso di maltempo, l'iniziativa si svolgerà presso la sede ANPI, in via La Salle 4 al secondo piano.

Iscriviti all'ANPI!
La Resistenza continua!

lunedì 5 novembre 2012

Relazione "Articolo 11: Grugliasco ripudia la guerra!"




Intervento del Comitato di Sezione ANPI “68 Martiri” di Grugliasco
all’iniziativa “ARTICOLO 11: GRUGLIASCO RIPUDIA LA GUERRA!”
Grugliasco, Centro civico “Nello Farina” - via San Rocco 20
Domenica 4 Novembre 2012 h 12.00

"L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo."
[Art. 11 della Costituzione della Repubblica Italiana, nata dalla Resistenza]

“Bartolomeo Vanzetti è in piedi su un podio, e arringa la folla. Grida e slogan contro la guerra. Due attivisti srotolano davanti al podio uno striscione rosso con la scritta “PEACE! NO WAR!”
La politica coercitiva per il dominio finanziario del mondo, si sta identificando in questi ultimi mesi con una politica bellicistica tesa a trascinare questo Paese in Europa, dove è in corso la più feroce guerra che la storia ricordi.
Il Presidente degli Stati Uniti ha dichiarato che con questo atto si vuole esportare la democrazia americana nel mondo.
But what democracy, comrades? Quale democrazia?
Quella di Lincoln, che ancora viveva il sogno della rivoluzione, ed aveva perciò degli ideali?! O quella di oggi, che si fonda sulla forza e sulla brutalità, e che è espressione dei politicanti al soldo dei grandi interessi economici?!
This is not the truth, comrades! E noi anarchici, da anni, lo stiamo predicando: questa guerra, come la maggior parte delle guerre, è in realtà l’ennesimo conflitto tra le grandi potenze capitalistiche del mondo… Un conflitto che, come sempre, viene pagato con il sacrificio ed il sangue del proletariato.
Oggi il governo americano ci chiede di indossare la divisa e di partecipare alla guerra d’Europa nell’esercito di questo Paese, che molti di noi hanno scelto come seconda Patria.
Comrades! I love this country and its people!... Ma questo non vuol dire che io riconosca al governo americano, come non riconosco a nessun altro governo del mondo, il diritto di esigere, ad esclusivo interesse del capitale, la vita degli operai, dei manovali, dei braccianti, dei senza lavoro, che già sono le prime vittime del capitale.
E se questi governi, qui come altrove, ci chiamano alle armi, noi, in virtù della nostra coscienza libertaria e pacifista, rispondiamo NO! We say no to enrolment! We say no arms! We say no war!”
[I Vanzetti, estratto dal copione dello spettacolo teatrale del 16° quaderno del Gruppo Teatro Angrogna]


La Pace, per noi antifascisti di Grugliasco, affonda le radici nella strage nazifascista dei 68 Martiri del 29 e 30 aprile 1945, fatto che ha sconvolto la vita cittadina del nostro territorio e che allo stesso tempo rende chiaro e inequivocabile il motivo che ci ha spinto a confrontarci e approfondire il tema dell’art. 11 della Costituzione, prendendo contatto con Emergency.
Perché la Costituzione siamo noi: l’Italia ripudia la guerra, quindi Grugliasco ripudia la guerra.

Dal 2006 l’ANPI ha avviato la “Nuova Stagione”, aprendo le porte a chi, pur non avendo combattuto la Resistenza ‘43-‘45 contro i nazifascisti per ragioni anagrafiche, ne condivide lo spirito e i valori, sanciti dalla Costituzione. Dal 2011 molte ragazze e molti ragazzi sono entrati a far parte dell’ANPI anche con ruoli direttivi e incarichi di responsabilità.

L’ANPI è e deve continuare ad essere un’Associazione libera dall’ingerenza esterna di qualunque organizzazione: la “Nuova Stagione” deve svilupparsi necessariamente nel solco di questa identità, secondo lo spirito statutario del 1945.
L’ANPI non può limitarsi a citare la Costituzione e la Resistenza esclusivamente nei discorsi ufficiali, alle commemorazioni, nei convegni e nei comunicati stampa, dando alla cittadinanza un’impronta astratta di sè e delle proprie attività, rivolta al passato.
Alle parole deve essere dato seguito attivo, concreto e coerente, anche a titolo di esempio rivolto alla cittadinanza e in particolar modo alle giovani generazioni, cioè al presente e al futuro della Repubblica nata dalla Resistenza.
I principi della Costituzione e i valori della Resistenza devono essere praticati e tradotti nella realtà di oggi – l’Italia e il mondo del XXI secolo – e diventare fatto compiuto, sia attraverso le attività territoriali dei militanti antifascisti, sia con la partecipazione formale e sostanziale dell’ANPI – in modo critico, indipendente e secondo le proprie forme – alle iniziative attualmente in corso per la difesa e l’estensione dei diritti conquistati in decenni di lotte, anche a fronte di grandi ed estremi sacrifici.
Forte della propria autorevolezza, l’ANPI deve impegnarsi attivamente per la realizzazione di una società democratica autenticamente compiuta, dando corpo alla Costituzione e rafforzando il presidio antifascista del territorio repubblicano, contro ogni tentativo ed ogni progetto presente e futuro – da qualsiasi parte provenga – di eversione neofascista, corruzione della Costituzione, regressione dei diritti e restrizione della sovranità popolare.

Viviamo ormai da tempo in un presente di sistematica demolizione della Costituzione antifascista e di tutti i diritti civili e sociali conquistati con dure lotte nel corso di tre generazioni, in settant’anni di Repubblica: lavoro, scuola, sanità, cultura, diritti. L’attuale classe dirigente – composta da persone corrotte, egoiste, violente, moralmente ed eticamente degenerate –, non solo in ambito politico, sta volontariamente e progressivamente cancellando la democrazia, svuotando la Costituzione di ogni significato e spezzando le radici con la Resistenza.

La nostra sovranità, la sovranità popolare posta all’inizio della Costituzione come base irrinunciabile della democrazia, è già stata ridotta fortemente e rischiamo di perderla completamente: l’azione dell’ANPI non può più prescindere da questo fatto.
Il campo di battaglia dell’ANPI consiste oggi nella riappropriazione della sovranità popolare, attraverso la preparazione di buoni cittadini e militanti consapevoli in grado di essere un esempio per le nuove generazioni e di rendere l’ANPI un punto di riferimento saldo e coerente: risvegliare le coscienze e movimentare l’azione dei cittadini, con la formazione permanente alla pratica della democrazia e a vigilanza antifascista sul territorio. Contestualmente, l’attività dell’ANPI deve essere volta a distinguere, riconoscere e smascherare coloro che incarnano, sotto nuove e affascinanti forme, sia le idee e le forme tradizionali del fascismo, e sia le pratiche violente, autoritarie e reazionarie portate avanti da forze politiche eversive generalmente definite democratiche e quindi anche istituzionalmente legittimate.

La società attuale è fondata sulla rottura dei rapporti sociali e delle relazioni tra cittadini a livello locale, fenomeno essenziale e preparatorio per portare avanti la guerra permanente – cioè infinita – a livello globale: il conflitto tra classi sociali attualmente in corso in Italia rispecchia quanto accade nel mondo e riguarda il diritto, la partecipazione, la democrazia, la giustizia, la pace, la civiltà, da una parte, e la prevaricazione, il privilegio, la corruzione, la violenza, la guerra, la barbarie, dall’altra.
L’ANPI deve contribuire a sviluppare gli strumenti efficaci affinché prevalga la civiltà sulla barbarie, il diritto sulla guerra. L’ANPI deve diventare sempre di più un’associazione presente nelle lotte di oggi.

A questo scopo, occorre non indugiare oltre nella costituzione di un fronte unitario di tutte le forze antifasciste: l’ANPI ha il dovere di far risuonare il proprio richiamo, a svegliare i dormienti ed a riunire i disciolti, chiamandoli tutti nuovamente a raccolta. La Repubblica democratica, figlia della Resistenza, risorgerà tanto prima quanto noi saremo in grado di interpretare con lucidità il presente e a modificare con le nostre azioni il corso della storia.
Guardare al passato – che in quanto passato non si può cambiare – è un errore e consiste nella nostalgia e nella ripetizione ossessiva di quanto abbiamo già detto e già fatto, petulante litania che non giova ai nostri compiti e che anzi ci fa apparire come portatori malati di sterile, vuota e stanca retorica, allontanando le giovani generazioni anziché avvicinarle e coinvolgerle attivamente nella lotta antifascista.
Le nostre radici, cioè il nostro passato, non possono essere ne abbandonate, ne dimenticate, ne tanto meno recise, come va cianciando qualcuno anche a Grugliasco, di questi tempi: le radici devono camminare con noi, nelle nostre lotte presenti, sempre, verso il futuro, nell’eterno esempio che fu dei Partigiani combattenti.
Dobbiamo essere il bosco che – camminando – cura lo sviluppo di ogni singolo albero e che allo stesso tempo si muove, crescendo collettivamente nel suo insieme, avanzando verso una nuova, intensa e dolce primavera di progresso nei diritti, a partire dall’impegno civile sul territorio e dal presidio antifascista, fondamentale e irrinunciabile, che è la Costituzione praticata quotidianamente.

La nostra Sezione ANPI, con determinazione e spirito di servizio, sta crescendo nella capacità organizzativa e nell’elaborazione dell’attualità dell’antifascismo, ma non lo stiamo facendo da soli, in modo auto-referenziale: i soggetti associativi e sociali che incontriamo continuamente sul nostro percorso sono pienamente parte del risorgimento intellettuale e politico che l’ANPI sta praticando da anni anche a Grugliasco, nel perenne ricordo dei 68 Martiri.
Ecco perché il 4 novembre, nell'anniversario della fine della Prima Guerra Mondiale, la nostra Sezione ANPI ha invitato la cittadinanza a partecipare ad una giornata di formazione civile sul tema della Pace, con modalità aggregativa e conviviale, spezzando lo stesso pane alla stessa tavola: pane per lo stomaco, pane per il cervello, pane per il cuore: questo è il senso profondo del nostro essere, sentirci e chiamarci compagni, per elevare la consapevolezza e la coscienza civile dei cittadini grugliaschesi e sfondare tanto la cortina dell’ignoranza quanto la nebbia dell’indifferenza.
L'obiettivo è condividere conoscenze ed esperienze per rilanciare a livello locale l'impegno per la Pace contro la guerra, invitando alcuni esperti accuratamente individuati e selezionati dopo anni di riflessione: le compagne e i compagni di Emergency, gruppo territoriale di Torino, che molto hanno fatto in questi anni e che di fatto incarnano l’art. 11 della Costituzione.

L’ANPI ed Emergency condividono molto, anche se bisogna approfondire i rapporti e conoscersi meglio, per capire meglio quale possibile futuro si possa costruire coordinandosi insieme in modo sinergico e virtuoso: in fondo stiamo presidiando lo stesso territorio.
Noi dell’ANPI affermiamo che la Resistenza, la Guerra di Liberazione partigiana contro i nazifascisti nel 1943-1945, è stata combattuta affinché fosse l’ultima guerra della storia.
Nella rivolta dell’oppresso contro l’oppressore, nel riscatto dei deboli e dei poveri contro chi produce debolezza e povertà, noi ritroviamo noi stessi e il nostro agire comune oggi: l’esempio ribelle dei Partigiani è sempre attuale.

Infatti, il Partigiano Antonio Falbo, Presidente del nostro Comitato di Sezione e famoso artista locale, per il 60° anniversario della Festa di Liberazione nazionale 1945-2005, aveva prodotto migliaia di medagliette portachiavi su cui c’era scritto “Resistenza per la Pace”, il simbolo era una mano che tendeva aiuto ad un’altra, spezzando le catene che la tenevano imprigionata.

Il Partigiano Luigi “Gino” Cattaneo, Comandante della Divisione Partigiana “Renzo Cattaneo”, racconta sempre che alla liberazione di Torino nel 1945, i fascisti feriti rimasti a terra ricevevano lo stesso trattamento dei feriti partigiani, venivano cioè raccolti e portati all’ospedale più vicino, riposando nelle brande fianco a fianco agli antifascisti: questa era l’ultima lezione per i traditori fascisti, cecchini assassini nascosti negli anfratti dei palazzi di Torino, l’ultima corsa per la loro umanità.
Ed è la stessa cosa che nel 2011 ha dichiarato Cecilia Strada, Presidente di Emergency, rispondendo alla domanda del signor Edward Luttwak, viscido e infido portavoce dei signori della guerra USA: “io non voglio parlare di Afghanistan con Emergency, un'organizzazione che nel 1944 in Italia avrebbe curato le SS, così una volta curati potevano tornare a uccidere i partigiani. Questa è la loro ideologia in Afghanistan”. Cecilia aveva detto: "avremmo curato anche le SS durante la Seconda Guerra mondiale. Certo. Avremmo curato anche le SS. Noi curiamo persone. Un medico che non cura commette un reato, lo dice la Convenzione di Ginevra, lo dice il buonsenso, lo dice l'umanità, non lo diciamo solo noi. Ma vi immaginate un medico del pronto soccorso che quando arriva un paziente chiede prima di curarlo 'tu per chi hai votato? O come la pensi?”.

Un altro esempio, un altro anello di congiunzione tra le nostre associazioni e il nostro impegno comune, lo ritroviamo con il Partigiano Armando “Armando” Valpreda, già Presidente del nostro Comitato di Sezione, che purtroppo i più giovani di noi non hanno conosciuto. Armando è partito per l’Ultimo Viaggio la notte di capodanno tra il 2000 e il 2001, stroncato dalla malattia, ma rimane un esempio positivo e lungimirante per tutti noi. Una delle sue ultime richieste era stata quella di non volere fiori al suo funerale, ma piuttosto invitava a donare offerte a Emergency, per i suoi progetti e il suo aiuto concreto ai bambini mutilati dalle mine antiuomo e dai bombardamenti NATO, a significare che la nostra opera e la nostra lotta antifascista devono rivolgersi ai vivi, al presente e al futuro. Non significa dimenticare i morti, significa fare in modo che i vivi conoscano la storia a partire dalla pratica concreta e attiva della democrazia, dalla comprensione dei processi, dei meccanismi, delle dinamiche e del contesto che hanno generato la guerra, la dittatura, la fame, il fascismo e il nazismo, perché solo così la nostra società potrà sviluppare gli anticorpi al fascismo sotto qualunque forma si presenti: dobbiamo puntare armi caricate a coscienza e diritti anziché erigere statiche muraglie difensive che il tempo presto o tardi corroderà.
Dovremmo realizzare insieme questa sorta di bosco che cammina e che, perpetuando e rinnovando se stesso, aumenta la portata delle chiome e tiene gli alberi abbracciati insieme, popolo serrato di sana e robusta Costituzione.

La Pace e la Democrazia sono orizzonti, prospettive; la partecipazione e la nonviolenza sono i mezzi con i quali dobbiamo camminare fianco a fianco; la Costituzione e la Dichiarazione dei Diritti Umani sono le nostre armi, che dobbiamo tenere sempre cariche e pronte all’uso.
La scelta della militanza antifascista che abbiamo maturato a Grugliasco in questi anni, a fianco dei Partigiani combattenti, ci vedrà impegnati per tutta la vita, anche a fianco di Emergency, per la fine di tutte le guerre e la realizzazione piena e completa di una società di “cittadini liberi ed eguali in dignità e diritti, dotati di ragione e di coscienza, che agiscano gli uni verso gli altri con spirito di Fratellanza”.

Alcide Cervi, a cui i nazifascisti hanno portato via barbaramente sette figli, diceva sempre che “dopo un raccolto ne viene un altro”.
Noi andiamo avanti, uniti, continuiamo a seminare, pronti per il raccolto e per nuove semine.
Abbiamo da guadagnarci tutto un mondo, anche a Grugliasco.

Viva la Pace, viva la Costituzione, viva l’ANPI, viva Emergency!