sabato 20 luglio 2013

L'ANPI per un Comitato in difesa della Costituzione: 25 luglio 2013 a Grugliasco




Grugliasco, Venerdì 19 Luglio 2013



La Sezione ANPI “68 Martiri” Grugliasco chiama a raccolta la cittadinanza per un


Comitato in difesa della Resistenza e della Costituzione



Se voi volete andare in pellegrinaggio nei luoghi dove è nata la nostra Costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati. Dovunque è morto un Italiano per riscattare la libertà e la dignità della nazione, andate là, o giovani, col pensiero, perché là è nata la nostra Costituzione”.

[Piero Calamandrei, Discorso ai giovani sulla Costituzione nata dalla Resistenza, 26 gennaio 1955]



Sono stati superati i confini della legalità e della decenza costituzionale. Adesso è l’ora di raccogliere attorno a un unico obiettivo tutte le forze, le associazioni, i movimenti che scelgono di opporsi allo scardinamento della Repubblica parlamentare”.

[Gustavo Zagrebelsky, Presidente dell’associazione Libertà e Giustizia, 14 giugno 2013]



"Siamo in emergenza economica, sociale, costituzionale. E dunque dobbiamo attivarci in modo più intenso e, per quanto possibile, nuovo. Dobbiamo poi difendere con fermezza la Costituzione da ogni attacco, da chiunque provenga; abbiamo avuto dei momenti in cui la Costituzione era in forte pericolo e ci siamo difesi anche col referendum; ma si trattava, allora, di mettersi contro una maggioranza capeggiata da Berlusconi ed era quindi relativamente semplice. Adesso possiamo trovarci contro l’intero Governo e l’intera maggioranza; e dunque il lavoro è più difficile anche per noi; ma non possiamo transigere sulla Costituzione".

[Carlo Smuraglia, Presidente del Comitato Nazionale ANPI, 26 giugno 2013]



Le Costituzioni non sono un puro atto di diritto positivo imposto comunque da un legislatore: esse nascono da un processo storico, sono memoria e progetto e, come tali, definiscono l'identità di un popolo, di una comunità politica organizzata in Stato. La nostra Costituzione porta dentro di sé la memoria di 100 anni di storia italiana, nel bene e nel male; contempla le ferite del fascismo, il suo ripudio attraverso la lotta di liberazione e realizza le garanzie perché il fascismo non venga più riprodotto, attraverso una tecnica di equilibrio dei poteri che impedisce ogni forma di dittatura”.

[Comitati Dossetti, 8 luglio 2013]





L’ANPI, Associazione Nazionale Partigiani d’Italia, Ente Morale dal 1945, è custode della vicenda storica attraverso la quale l’Italia è riuscita a passare dalla dittatura fascista alla democrazia e di coscienza critica del Paese, per la difesa e la piena attuazione della Costituzione, nonché della memoria della strage nazifascista dei 68 Martiri del 29 e 30 aprile 1945 quale episodio fondativo dell’identità repubblicana, costituzionale e antifascista della città di Grugliasco.



La Sezione ANPI “68 Martiri” Grugliasco convoca un’assemblea cittadina per avviare un confronto e un dibattito cittadino sull'attuale stravolgimento della Costituzione, aggredita dal Governo e dalla maggioranza del Parlamento, sia nella sostanza che nelle modalità, attraverso il DDL 813, vero e proprio “grimaldello” con cui poter stravolgere l’ordinamento repubblicano, democratico e costituzionale del Paese.



La Costituzione repubblicana, da sempre considerata impedimento per i propri affari da una parte politica che non ha contribuito a scriverla e la cui cultura è estranea e contrapposta ai suoi limiti scaturiti dai principi dalla Guerra di Liberazione, è oggi avversata da buona parte del Parlamento italiano che sostiene l’attuale Governo, il quale ha posto le basi ideologiche e tecniche per una modifica di tale portata da rendere quest'atto un'abrogazione, di fatto, della stessa Carta fondante la Repubblica, nata dalla Resistenza.

Si tratta di ridurre la sovranità popolare e di modificare profondamente la divisione dei tre poteri dello Stato – di rivoluzionaria conquista – attraverso un cambio di forma di Governo, spostando la bilancia del potere dal Parlamento al Governo, reso a suo volta dipendente da un uomo solo al comando, richiamando esplicitamente all’esperienza a cui ha posto fine la Resistenza.

Queste modifiche andrebbero inevitabilmente a stravolgere anche la prima parte della Costituzione, laddove si parla dei diritti e dei doveri dei cittadini, rendendoli tutti meno sicuri di poter continuare ad esercitare la libertà individuale e collettiva attraverso tutte le vie democratiche, nella Costituzione espresse e tutelate

Inoltre, tali modifiche vengono fatte al di fuori dei tempi e delle procedure costituzionali disciplinate dall’art. 138, violando le stesse regole che i parlamentari e i governanti tutti hanno giurato di conoscere, rispettare e difendere.



Il Parlamento attuale non ha ricevuto alcuna investitura popolare per procedere ad una revisione della Costituzione, né tanto meno ha la statura morale e politica per poterlo fare.

Nessun promotore di questo violento attacco alla Costituzione si preoccupa di informare e coinvolgere la popolazione italiana nel processo di discussione, popolazione che ignora in gran parte quello che sta succedendo, lasciando suo malgrado i manovratori operare indisturbati.



Ristabilire l'onorabilità delle istituzioni e della politica è una priorità assoluta per la Repubblica nata della Resistenza, ma ciò non può avvenire cambiando le regole democratiche costituzionali, bensì cambiando politica nella sostanza e nelle modalità, perché alternative d’esempio sono possibili e praticate ogni giorno da moltissimi cittadini e organizzazioni. Negare ciò vuol dire palesare le intenzioni di chi vuole cambiare tutto affinché non cambi nulla, o, peggio, voler far aderire la Costituzione allo stato di malaffare, autoritarismo e violenza di cui questa politica vive e che questa politica alimenta, riproducendo e legittimando quale senso comune generalmente accettato pratiche incostituzionali e antidemocratiche.



L'aggressione nei confronti della Costituzione e della democrazia non arriva solo dall'interno del Paese, ma anche dall'esterno, da parte di organizzazioni multinazionali non rispettose della sovranità popolare nè dei diritti umani. La società finanziaria JP Morgan, gigante statunitense della finanza globale, in data 28 maggio ha diffuso un documento di 16 pagine nel quale consiglia ai governi degli Stati europei la ricetta per risolvere il problema della crisi e del debito: liberarsi delle Costituzioni antifasciste, individuando nella loro stessa esistenza il problema da risolvere, ovvero l'ostacolo da superare. Si legge che, relativamente ai limiti di alcuni Paesi nell'affrontare la crisi, "quando la crisi è iniziata era diffusa l'idea che questi limiti intrinseci avessero natura prettamente economica: debito pubblico troppo alto, problemi legati ai mutui e alle banche, tassi di cambio reali non convergenti, e varie rigidità strutturali. Ma col tempo è divenuto chiaro che esistono anche limiti di natura politica. I sistemi politici dei paesi del sud, e in particolare le loro costituzioni, adottate in seguito alla caduta del fascismo, presentano una serie di caratteristiche che appaiono inadatte a favorire la maggiore integrazione dell'area europea" e che "i sistemi politici della periferia meridionale sono stati instaurati in seguito alla caduta di dittature, e sono rimasti segnati da quell'esperienza. Le costituzioni mostrano una forte influenza delle idee socialiste, e in ciò riflettono la grande forza politica raggiunta dai partiti di sinistra dopo la sconfitta del fascismo. I sistemi politici e costituzionali del sud presentano tipicamente le seguenti caratteristiche: esecutivi deboli nei confronti dei parlamenti; governi centrali deboli nei confronti delle regioni; tutele costituzionali dei diritti dei lavoratori; tecniche di costruzione del consenso fondate sul clientelismo; e la licenza di protestare se vengono proposte sgradite modifiche dello status quo".

Sembra che il Governo italiano abbia accolto questo consiglio eversivo e stia provvedendo a darne attuazione: ancora una volta si minaccia la Costituzione perché essa si pone come ultimo e più importante baluardo di difesa contro il radicamento del degrado politico permanente e dell'abbruttimento sociale e culturale.



La Sezione “68 Martiri” Grugliasco, in adesione a quanto già espresso recentemente e in varie forme sia dal Comitato Provinciale ANPI di Torino e sia dal Comitato Nazionale ANPI, dichiara il proprio stato di mobilitazione permanente per contribuire sul proprio territorio a coinvolgere la popolazione e fronteggiare l’emergenza costituzionale attualmente in corso.



La Sezione ANPI “68 Martiri” Grugliasco chiama a raccolta i partiti antifascisti, i sindacati, le associazioni, i movimenti, i propri iscritti e tutti i cittadini che, riconoscendo l’attuale emergenza costituzionale e civile, abbiano intenzione di animare una campagna di mobilitazione attiva e diffusa sul territorio, per la difesa della Resistenza e della Costituzione dai tentativi di stravolgimento e revisionismo.



La Sezione ANPI “68 Martiri” Grugliasco invita a considerare i seguenti spunti di riflessione per organizzare una controffensiva consapevole e intelligente:



1.    La Costituzione non può essere stravolta in base alle esigenze politiche o alla maggioranza di governo del momento, soprattutto se composta da una classe dirigente – come quella attuale – protagonista del degrado morale, culturale e civile della Repubblica, oltre che non scelta dal popolo sovrano.



2.    La Costituzione è rigida e inviolabile, non immodificabile: le modifiche costituzionali sono possibili ma devono essere coerenti con lo spirito progressista della Guerra di Liberazione e l’equilibrio delle garanzie costituzionali, nonché necessariamente seguire le regole e i tempi previsti nell’art. 138 della Costituzione, definito inequivocabilmente dai Costituenti per garantire equilibrio, dibattito, profonda riflessione e grande  partecipazione popolare al processo di cambiamento.



3.    Le modifiche della Costituzione devono essere oggetto del più ampio dibattito e della più ampia condivisione, non solo nelle istituzioni, ma in tutto il Paese, perché il popolo sovrano deve avere la possibilità di informarsi, comprendere ed esprimersi in tutte le sue componenti, al fine di vigilare costantemente sull’aderenza alla democrazia dei propri rappresentanti eletti nelle istituzioni. Presidenzialismo e semipresidenzialismo costituiscono involuzione del sistema costituzionale in senso autoritario e la loro realizzazione è già stata impedita in passato grazie a campagne di mobilitazione antifascista e popolare.



4.    Le priorità contingenti consistono nella modifica dell’attuale legge elettorale, aberrazione incostituzionale e antidemocratica, e nella concreta attuazione dei risultati referendari del 12 e 13 giugno 2011 nel rispetto della sovranità popolare espressa dalla maggioranza dei cittadini.



Oggi è più che mai urgente organizzarsi in ogni territorio, vigilando e rendendosi tempestivamente operosi: ecco perché sarà costituito il Comitato grugliaschese per la difesa della Resistenza e della Costituzione, il cui obiettivo sarà dare vita a strategie di comunicazione e di mobilitazione popolare per coinvolgere la cittadinanza di Grugliasco nel dibattito sul tema e sconfiggere ogni tentativo ed ogni progetto presente e futuro – da qualsiasi parte provenga – di eversione neofascista, corruzione della Costituzione, regressione dei diritti e restrizione della sovranità popolare.



L'assemblea di costituzione del Comitato per la difesa della Resistenza e della Costituzione si terrà per le 21.00 di giovedì 25 luglio, 70° anniversario della caduta del regime fascista, presso la sede dell'ANPI, al secondo piano in via La Salle 4 a Grugliasco.



Partigiani sempre, per una Nuova Stagione di sana e robusta Costituzione!





Per il Comitato di Sezione ANPI “68 Martiri” di Grugliasco,

il Vicepresidente Fulvio Grandinetti