venerdì 27 marzo 2009

ANPI Nazionale: NO alla provocazione nazifascista di Forza Nuova a Milano!

NO ALLA PROVOCAZIONE NAZIFASCISTA!

L’ANPI SOLIDALE CON MILANO

MEDAGLIA D’ORO DELLA RESISTENZA

La Segreteria Nazionale dell’ANPI denuncia come provocatorio, vergognoso e inaccettabile il raduno internazionale nazifascista promosso da “Forza Nuova” a Milano per il 5 aprile.

Esso costituisce una intollerabile offesa alla Città di Milano, Medaglia d’Oro della Resistenza e capitale della Guerra di Liberazione che sarà celebrata ancora una volta il 25 aprile, e che pose fine alla dittatura fascista ed alla occupazione straniera nazista, aprendo al Paese la stagione della libertà e della democrazia.

La Segreteria Nazionale dell’ANPI chiede al governo ed al ministro degli Interni di vietare il raduno nazifascista in applicazione delle leggi dello Stato nel rispetto doveroso dei valori dell’antifascismo e dei principi e delle norme costituzionali di libertà, democrazia, diritti umani e serena convivenza civile, misconosciuti e contrastati da “Forza Nuova” con fomentazioni di odio, razzismo e violenza contro persone, simboli e luoghi della memoria della Resistenza.

La Segreteria Nazionale dell’ANPI si rivolge a tutti i suoi Comitati provinciali e regionali, ai singoli cittadini, alle associazioni democratiche, alle forze politiche antifasciste, ai Sindacati e Istituzioni dello Stato affinché in ogni parte del Paese si susciti lo sdegno e la protesta contro il raduno nazifascista e con adeguate iniziative e manifestazioni popolari sia celebrato il 25 aprile a memoria di quanti, civili e militari, donne e uomini dettero la loro vita o combatterono per una Italia libera, democratica e repubblicana.


Roma, 27 marzo 2009

La Segreteria nazionale dell'ANPI

mercoledì 18 marzo 2009

Antonio Falbo su Luna Nuova: "I meriti della Resistenza vanno oltre i colori di un partito"



I meriti della Resistenza vanno oltre i colori di un partito
Luna Nuova n°21 Martedì 18 Marzo 2008


Il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, del PDL, in 14 anni dalla sua “disce sa in campo” non ha mai partecipato alle manifestazioni del 25 Aprile, definendole di parte.
Voglio ricordare al sig. Berlusconi che le sue affermazioni sono una vera e propria offesa agli 80.000 giovani che si immolarono per dare Libertà e dignità al popolo italiano. La Resistenza non è stata solo rossa.
Le 125 medaglie d’oro, le 526 d’argento e le 713 di bronzo erano divise ad eroi di tutte le formazioni che comprendevano le GL (Giustizia e Libertà), Monarchici, Autonome, Matteotti, Garibaldi; tutte con un solo obiettivo: liberare l’Italia dall’invasore tedesco e dai repubblichini di Salò.
Il 25 Aprile si è chiusa una partita nella quale coloro che si ritennero vinti hanno ottenuto di poter vivere in un Paese democratico e libero nel quale, i questi 62 anni, hanno goduto di tutti i diritti civili e politici, compreso quello di ingiuriarci.
A costoro ricordiamo che il contributo dato dalla Resistenza alla vittoria finale, liberando tutta l’alta Italia, ha permesso a De Gasperi, al tavolo della Pace, di respingere le pretese degli jugoslavi che rivendicavano Trieste e Gorizia e le pretese dei francesi sulle province di Cuneo e della Val d’Aosta.
Grazie alla Resistenza si è salvata l’Unità d’Italia.
Il prezzo fu altissimo: decine di migliaia di Partigiani uccisi, feroci rappresaglie contro la popolazione civile, che sosteneva il movimento di Liberazione, 30 mila lavoratori periti nelle deportazioni e nei campi di concentramento.
La rappresaglia, condannata dalla convenzione di Ginevra, fu l’arma preferita dai nazisti e dai fascisti per contrastare la lotta Partigiana.
“Quella Resistenza che ha avuto eroi (per citarne qualcuno) come Dante Di Nanni medaglia d’oro, e i sette fratelli Cervi.”
Solo dopo 61 anni una targa commemorativa ha svelato ai tanti giovani studenti universitari che frequentano Palazzo Campana, sede di Facoltà scientifiche in via Carlo Alberto 10 a Torino, come mai questo edificio porta questo nome.
“Campana” è il nome di battaglia del giovane tenente Felice Cordero di Pamparato, a soli 25 anni comandante di una brigata partigiana “Giustizia e Libertà”.
Fu catturato dai nazifascisti il 17 Agosto 1944 durante un rastrellamento.
Non si piegò all’offerta dei tedeschi di aderire alla Repubblica di Salò e quando gli fu chiesto come mai un aristocratico combattesse con i comunisti rispose che “dai nobili si aspettano azioni nobili”. Fu così impiccato, con altri tre giovani, al balcone del Caffè Commercio a Giaveno.
Il 28 Aprile 1945, a Torino, durante la Liberazione, gli uomini della sua brigata occuparono in suo onore la “casa littoria” che da allora si chiama Palazzo Campana, luogo simbolo della Resistenza antifascista piemontese.
Riferendomi ai giovani di destra: questa è la storia che voi ignorate perché era interesse di qualcuno non farvela conoscere, ma se in voi vi è la volontà di riconoscere questi frangenti di storia, si potrebbe un giorno stringersi la mano.
I giovani devono sentirsi eredi di questo patrimonio, ricordare quel passato affinché la storia non si ripeta, questo vuole essere un forte invito ad aderire all’ANPI perché l’Italia ha bisogno di una nuova Resistenza per non compromettere il bene prezioso rappresentato dai grandi principi di democrazia e progresso.
Termino facendo un appello a tutti i democratici e a tutti quelli che possono intervenire sui giovani, dagli istitutori ai rappresentanti politici sia locali che nazionali, affinché si documentino e forniscano il materiale per far capire quale valore hanno le lapidi che noi della Resistenza ricordiamo ogni 25 Aprile con u fiore.
I giovani devono vivere e non morire per gli interessi di pochi.
Facciamo in modo che il sacrifico di coloro che hanno chiuso gli occhi per sempre aprano quelli delle nuove generazioni, per garantire la pace in un’Italia libera, giusta e democratica.

Antonio Falbo, Presidente ANPI Grugliasco – Sezione “68 Martiri”