sabato 24 ottobre 2009

Presidio Antifascista per la Pace e la Democrazia dal 1° Novembre


PRESIDIO ANTIFASCISTA PER LA PACE E LA DEMOCRAZIA
domenica 1° novembre 2009 dalle 10.00 alle 13.00
a Grugliasco in Piazza 66 Martiri angolo via Lupo


L'ANPI di Grugliasco - Sezione 68 Martiri organizza un presidio antifascista:
- per incontrare i cittadini grugliaschesi
- per dare informazioni sull'ANPI locale e nazionale
- per stimolare la partecipazione dei cittadini alla vita democratica del proprio territorio
- per raccogliere testimonianze dai cittadini
- per distribuire volantini
- per esporre cartelloni fotografici
- per distribuire la rivista ufficiale dell'ANPI "Patria Indipendente"

Sarà possibile iscriversi all'ANPI.

Partecipiamo e diffondiamo!


Da Domenica 1° Novembre, tutte le domeniche mattina dalle 10.00 alle 12.30 l'ANPI è presente con un gazebo informativo in Piazza 66 Martiri, di fronte all'ufficio scuola all'ingresso di via Lupo.

Da Sabato 7 Novembre mattina, tutti i sabato mattina dalle 10.00 alle 12.30 l'ANPI è presente con un gazebo informativo all'inizio di viale Gramsci, di fronte al giornalaio della rotonda tra viale Gramsci e corso Torino.

venerdì 23 ottobre 2009

Commemorazione dei Caduti di Tutte le Guerre 1/11/09



In occasione del 91° anniversario della Grande Guerra, il 1° Novembre 2009 il Comune di Grugliasco commemora i Caduti di Tutte le Guerre con una mattinata così programmata:

DOMENICA 1° NOVEMBRE

ore 10.00
Chiesa Parrocchiale di San Cassiano
S. Messa in suffragio ai Caduti

ore 11,00
Piazza Matteotti (di fronte al Comune)
Raduno e formazione corteo per il cimitero

ore 11.15
Cimitero - Sacrario dei Caduti
Posa corone in memoria dei Caduti di Tutte le Guerre

ore 12.00
Parco Porporati
Posa corona al monumento alla Resistenza e alla Pace

ore 12.15
Piazza 66 Martiri
Posa corona al monumento ai Caduti
Saluto del Sindaco di Grugliasco, dott. Marcello Mazzù
Allocuzione del Presidente dell'ANCR (Associazione Nazionale ex Combattenti e Reduci), cavalier Raimondo Lisotto


in caso di pioggia la commemorazione si concluderà nell'aula "Sandro Pertini" in Municipio

La cerimonia sarà accompagnata dalla tromba della banda musicale "Città di Grugliasco"

L'ANPI sarà presente con il primo giorno di Presidio Antifascista per la Pace e la Democrazia e partecipando al corteo.

ANPI Nazionale: con Vassalli perdiamo un vero galantuomo e uno dei padri migliori della nostra Repubblica



L’ANPI: con Vassalli perdiamo un vero galantuomo e uno dei padri migliori della nostra Repubblica.

Con profonda commozione apprendiamo della scomparsa di Giuliano Vassalli. Una grave perdita per l’intero Paese, per le sue istituzioni, per la sua cultura democratica.
Ricordiamo prima di tutto un galantuomo - qualità rara - discreto, generoso, che si prestava alle presenze e alle dichiarazioni pubbliche solo quando una particolare situazione di difficoltà per la tenuta democratica del Paese lo richiedeva. O per rimarcare la necessità di fare memoria in un momento in cui si tende a revisionare per fini non storiografici il percorso che ha portato l’Italia alla conquista della libertà. E ci preme ricordare a questo proposito il suo appassionato intervento in una Sala della Camera dei Deputati, nello scorso gennaio, contro la proposta di legge 1360 che pretendeva di equiparare i repubblichini di Salò ai partigiani.
Vassalli è stato un valoroso partigiano. Tra i capi delle formazioni socialiste a Roma, sostituì Pertini nella Giunta militare centrale del CLN. La sua battaglia per la libertà lo condusse all’arresto e alla sopportazione di indicibili torture nel famigerato carcere di Via Tasso. Il profondo senso del dovere nei confronti delle Istituzioni - alla cui crescita democratica ha contribuito rivestendo importanti incarichi, da Ministro a Presidente della Corte Costituzionale - gli derivava proprio dall’esperienza dura e formativa della Resistenza.
La nostra Repubblica perde uno dei suoi padri migliori, e auspichiamo che il suo esempio di impegno disinteressato e rettitudine morale viva per sempre, in special modo nel cuore delle nuove generazioni, la futura classe dirigente.
L’ANPI, di cui Vassalli è stato uno dei fondatori nel 1944, è vicina al dolore della famiglia e a quello di tutti gli italiani.

LA PRESIDENZA E LA SEGRETERIA NAZIONALE ANPI

mercoledì 21 ottobre 2009

ANPI Nazionale: Situazione politica e funzione democratica dell'ANPI


L’attuale situazione politica e la funzione dell’ANPI per la difesa e l’attuazione del nostro sistema democratico


Cari amici, compagne/i,

il 4 giugno dello scorso anno 2008, poco dopo la caduta del governo Prodi, il successo ottenuto dalla coalizione di centro-destra nelle elezioni del 13-14 aprile e la conseguente formazione del nuovo governo Berlusconi, la nostra Associazione ha sentito il dovere di prendere una posizione decisa e ferma per la difesa e l’attuazione della democrazia nel nostro Paese, così come delineata nella Costituzione.
Nel documento approvato all’unanimità dal nostro Comitato Nazionale, la suddetta presa di posizione veniva collegata alla combattiva tradizione dell’ANPI che, contro ogni tentativo di deviazione dalla nostra via maestra, non ha mai cessato negli anni del dopoguerra, dalla sua costituzione avvenuta nel giugno del 1944 ai giorni nostri, di ispirarsi agli ideali e ai valori della lotta di Liberazione nazionale e di dispiegare un impegno concreto e costruttivo al fine di salvaguardare, e il più possibile inverare, il positivo significato di quella fondamentale, seppur drammatica, fase della nostra storia. Da tempo – possiamo affermare dal 1° governo di questa destra berlusconiana – abbiamo avvertito come necessario, e oggi avvertiamo come sempre più urgente, il richiamo all’essenza, ai valori, alle prospettive di un autentico sistema democratico e quindi intendiamo dare il nostro contributo morale e civile per affrontare i rischi di involuzione che incombono sul nostro presente, per risvegliare le coscienze di buona parte degli Italiani, per costruire un futuro degno di una collettività nazionale che, come la nostra, ha saputo conquistare la libertà contro il fascismo e darsi la Repubblica e la Costituzione, una delle Costituzioni più moderne e lungimiranti dell’intera Europa.
Nel già richiamato documento del 4 giugno 2008 – che invito tutti voi ad aver presente insieme a quello successivamente approvato il 16 novembre dal Consiglio Nazionale di Cervia – si prendeva atto, con cautela e scetticismo, di alcune aperture al dialogo espresse dal Governo nei confronti dell’opposizione, ad esempio in materia di riforme, contemporaneamente sottolineando che i precedenti erano tutt’altro che incoraggianti, come era chiaramente dimostrato dal tentativo di manipolazione della Costituzione operato da un colpo di mano della maggioranza parlamentare nel 2006 e sconfitto, anche per la corale e massiccia partecipazione della nostra Associazione, mediante il referendum del giugno di quell’anno. Un referendum che ha visto una larga maggioranza dei cittadini, pari a oltre il 60% degli aventi diritto, schierarsi in difesa della Costituzione vigente; un referendum, inoltre, che avrebbe dovuto continuare ad essere un punto di riferimento della nostra Comunità Nazionale, troppo presto archiviato o comunque quasi ignorato da tutte le forze politiche di maggioranza e di opposizione.
A più di un anno dall’analisi da noi svolta sulla situazione politica italiana, dobbiamo con sconforto registrare la genuinità del nostro scetticismo. Non solo non si è verificato alcun dialogo costruttivo tra il Governo e l’opposizione parlamentare, ma la realtà del nostro Paese ha visto crescere una crisi politica inedita nella storia repubblicana. È sempre più chiaro ed evidente infatti che questo Governo – e in particolare il Presidente del Consiglio e i suoi sodali – intende fondare un potere assoluto ben lontano dallo stesso concetto di democrazia. Gli attacchi al Presidente della Repubblica, le offese e lo svilimento rivolti alla sinistra (che agli occhi del Premier prende forma in ogni soggetto che si ponga davanti alla sua strada verso l’assolutismo: non solo parlamentari quindi, ma anche magistrati e giornalisti), il populismo perseguito tramite l’accentramento dei poteri mediatici, lo scontro e addirittura le accuse di complotto, in danno del governo e in particolare del suo leader, nei confronti dell’ordine giudiziario (Istituzione alla quale devono essere garantite assolute autonomia e indipendenza, quale fondamento di uno stato di diritto), e il proposito esplicito
di smantellamento della Costituzione sono i segnali più eclatanti di questa corsa verso un potere totalmente strumentale alle esigenze del Premier e sempre più distante dalla sovranità popolare.
È proprio il concetto di sovranità popolare, in quanto soggetto costituente della nostra Carta Fondamentale, l’ostacolo che non può e non deve essere superato dall’attuale Presidente del Consiglio, il quale ritiene erroneamente che una maggioranza di governo abbia il diritto-potere di mettere mano ai principi e alle regole di comportamento politico che definiscono la nostra democrazia. Eppure, se oggi siamo a riflettere su questi principi e su queste regole, e a descrivere uno scenario di inedito imbarbarimento politico, abbiamo il dovere di denunciare la lontananza dal mondo che abbiamo pensato ispirandoci ai valori della lotta di Liberazione nazionale. Ma il nostro compito non si esaurisce certamente qui, poiché oggi come nei momenti più sofferti della Resistenza vi è bisogno di ritrovare l’unità tra tutte le forze politiche e sociali che si ispirano ai valori della giustizia, della libertà e della democrazia.
Come più volte ribadito, l’ANPI non è un partito politico, ma intende svolgere una funzione quanto mai importante per la realtà sociale e civile del nostro Paese. Il ruolo della nostra Associazione deve essere quello di mobilitare forze ed orientamenti politici che abbiano come bussola la democrazia, così come è configurata dalla Costituzione, verso una direzione unitaria. Ciò significa aiutare tutte le forze di opposizione parlamentare, e con esse le parti sociali e i movimenti politico-culturali più consapevoli, affinché valorizzino il progetto di una società che faccia riferimento al sistema democratico, le cui regole fondamentali sono il dialogo, l’alternanza, perfino il conflitto – purché si verifichi nel rispetto delle regole.
Queste nostre posizioni ci spingono ad intervenire direttamente, mediante iniziative pubbliche, quando le scelte del Governo violano la Costituzione e mettono in pericolo i fondamenti della Repubblica, ma altresì a svolgere un ruolo di coscienza critica nei confronti dell’opposizione, promuovendo i valori irrinunciabili dell’Eguaglianza – intesa a partire dall’impegno nel rimuovere gli ostacoli economici e sociali per la piena partecipazione dei lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale –, i diritti individuali delle persone, il Lavoro come fondamento della democrazia, il ripudio della guerra come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali, e la disponibilità a cedere quote di sovranità per rafforzare la pace e la giustizia tra le nazioni.
Un tempo, quando l’esperienza della Resistenza era viva ed operante nei suoi protagonisti, era molto meno necessario di oggi svolgere un’azione informativa nei confronti delle giovani generazioni, ma ora è diventato nostro dovere e compito morale informare i giovani, non solo per rievocare la nostra storia ma per mobilitarli intorno ai valori della lotta di Liberazione e ad una grande missione di civiltà politica. La scuola, da questo punto di vista, è condizione necessaria ma non sufficiente al fine di conseguire la consapevolezza indispensabile per l’immagine di una società futura che sia una società democratica. Occorre dunque organizzare nelle sedi più propriamente politiche, all’interno delle quali si tratti non soltanto di acquisire conoscenza ma anche di assumere un impegno attivo e concreto, una informazione civile consapevole, orientata a promuovere, attuare e difendere i valori della Costituzione. A questo proposito la costituzione dei Comitati d’onore, collegando con la nostra Associazione personalità di alto profilo etico e culturale, nonché di forte fede nell’inveramento dei principi della democrazia, rappresenta un’azione di stimolo efficace al fine di creare, offrendo un supporto organizzativo, una tribuna di diffusione dei principi che hanno sempre animato la nostra lotta e le nostre posizioni.
L’ANPI saluta come un momento importante per la vita democratica del Paese la vastissima partecipazione della nostra comunità alle “primarie” del Partito Democratico, premessa di una auspicabile ripresa dell’impegno fortemente unitario in quel partito e fra tutte le componenti democratiche della società nazionale.
Anche per questo pensiamo che esistano le condizioni nel nostro Paese per una mobilitazione delle coscienze in grado di dare voce a tutti coloro che assistono con preoccupazione alla negativa deriva in atto e tuttavia non sanno come reagire. Ecco perché la “nuova stagione dell’ANPI” deve essere caratterizzata non tanto da iniziative volte esclusivamente alla celebrazione del passato, quanto piuttosto ad attività che sappiano collegare la nostra gloriosa storia ai problemi politici e culturali del presente.
In quest’ottica assume un significato importante il riferimento non soltanto alle vicende relative ala Resistenza ma anche a quelle antecedenti che compongono un più completo panorama della storia d’Italia e che hanno riguardato la costruzione della nostra Unità nazionale. Si tratta di un quadro che consente in modo più compiuto di riferirci alla nostra storia patria e di ritrovare in essa le vicende, le motivazioni morali, civili e politiche idonee a rendere la maggior parte della nostra comunità nazionale non solo orgogliosa del proprio passato – così come i francesi avranno per sempre il diritto di essere orgogliosi della loro Rivoluzione, che fu portavoce di Libertà e di Giustizia per il mondo intero – ma anche decisa ad operare per rendere il presente la degna continuazione.
Ci sono forze governative che tendono a trascurare le iniziative per celebrare il 150° anniversario dell’unità nazionale; ed altre, come la Lega, che non esitano a schierarsi apertamente contro il Risorgimento ed i suoi protagonisti, a disprezzare il Tricolore, simbolo dell’unità della Patria. Grande, invece, sarà la nostra partecipazione alle celebrazioni per ricordare solennemente il significato storico ed il valore attuale del 150°. Proprio da parte di noi partigiani, antifascisti, cittadini democratici che abbiamo saputo concepire e realizzare la gloriosa Guerra di Liberazione come secondo e conclusivo Risorgimento, contribuendo a portare grandi masse popolari – che furono estraniate dai moti e dagli ideali risorgimentali – ad essere questa volta protagoniste della epopea della Resistenza. Il 25 aprile potrà e dovrà, in questa prospettiva, essere celebrato in piena e brillante comunione col Risorgimento.

Il Presidente Nazionale
Raimondo Ricci

Il vice Presidente vicario Nazionale
Armando Cossutta

venerdì 16 ottobre 2009

24/10 spettacolo teatrale sulla ritirata di Russia


Sabato 24 Ottobre ore 21.00

Spettacolo teatrale sulla ritirata di Russia "Erano stanchi i miei alpini", liberamente tratto dal libro di Nuto Revelli "La guerra dei poveri"

presso l'Auditorium dell'ITIS Majorana, via Generale Cantore 119 a Grugliasco.

Ingresso gratuito,

tutti i cittadini sono invitati a partecipare

e a darne diffusione tra parenti, amici e conoscenti.

martedì 13 ottobre 2009

Lettera di un Partigiano al giornale "IL FATTO QUOTIDIANO"



Lettera di un Partigiano al giornale "IL FATTO QUOTIDIANO"
Martedì 13 Ottobre 2009, pagina 19

La rabbia e l’orgoglio di un Partigiano

"Credo di interpretare i sentimenti degli ultimi superstiti dell’antifascismo nel ventennio, sofferto col carcere e il confino, e dei combattenti nella Guerra di Liberazione, esprimendo il profondo sconforto per il deterioramento della democrazia e della convivenza civile.
Mai avremmo potuto immaginare un Parlamento che si comporta, nella sua maggioranza, come il dipendente di un padrone il quale pretende (e ottiene) da loro la difesa dei suoi interessi privati. Interessi sconfinati, anche secondo la magistratura, nel malaffare.
Mai avrei potuto immaginare che uomini della P2 ti insegnassero dal teleschermo come ci si comporta nella vita; mai avrei pensato che campioni dell’immoralità privata e –secondo la Chiesa- pubblici peccatori (non richiedenti il perdono, ma perseveranti nel peccato) si proclamassero difensori e promotori della morale comune, religiosa e politica e della missione salvifica della religione cristiana.
Mi tormenta il pensiero che tanti, donne e uomini, ma anche i giovanissimi, abbiano dato la vita sognando un’Italia diversa. Avrebbero mai potuto immaginare le volgarità di un ministro della Repubblica che, giurando il falso sulla Carta Costituzionale, non ammette di provare vergogna per aver paragonato il Tricolore alla carta igienica? Sono attonito e deluso davanti a questi partiti democratici rissosi e disuniti, dimentichi che fu la loro unione a dare consistenza e forza alla Resistenza.
Perdonate lo sfogo di un vecchio giornalista ex Partigiano."


Massimo Rendina

lunedì 12 ottobre 2009

Treno della Memoria 2010



Anche quest'anno gli Assessorati alle Politiche Giovanili di Grugliasco e Collegno, all’interno del Protocollo sulle Politiche Giovanili, offrono l'opportunità di poter vivere l'esperienza del Treno della Memoria ad una trentina di ragazzi di entrambe le Città.
Il gruppo, come l’anno passato, sarà accompagnato dagli operatori della Cooperativa San Donato, e visiterà Cracovia e il campo di concentramento di Auschwitz.
Il viaggio si svolgerà nel periodo tra la fine di gennaio e l’inizio di febbraio, quando si celebra il Giorno della Memoria, data dell'abbattimento dei cancelli di Auschwitz.

Informazioni e moduli di iscrizione sul sito del Comune di Grugliasco

Iscrizioni
Le iscrizioni sono aperte da lunedì 12 ottobre e si chiuderanno il 23 ottobre.
per iscriverti, avere informazioni precise e consegnare il modulo qui di seguito puoi rivolgerti:
- Informagiovani/Sportello alla Città, Città di Grugliasco, piazza 66martiri 2, dal lunedì al venerdì 14-18.30
- Informagiovani Città di Collegno, corso francia 275/A, dal lunedì al venerdì 16-18.30
Ricordati che se sei maggiorenne puoi compilare tu il modulo di iscrizione, altrimenti occorrono dati e firma di un genitore.

Posti disponibili
I posti disponibili sono 27, e si darà priorità:
- ai giovani di età compresa fra i 17 e i 25 anni. La priorità all’interno della fascia d’età sarà data ai più grandi che successivamente non potranno più partecipare.
- all'ordine di arrivo delle domande di iscrizione
- ai giovani che non hanno mai partecipato a questa esperienza
- ai giovani residenti nei comuni di Collegno e Grugliasco
- ai giovani frequentanti una scuola con sede nei comuni di Collegno e Grugliasco l’esperienza

La partecipazione prevede:
- il viaggio di 6 giorni che si svolgerà o nelle date comprese fra il 19 e 25 gennaio (Treno dal Piemonte) o fra 27 gennaio e il 2 febbraio (treno dalla Città di Torino)
- la partecipazione a quattro incontri precedenti al viaggio (per la formazione del gruppo) ed altrettanti al ritorno (per la restituzione dell’esperienza)
- una quota di 60 euro a partecipante. La stessa cifra verrà inoltre messa dalle amministrazioni per ogni partecipante.

Per qualsiasi informazione o chiarimento
ANIMAZIONE DI TERRITORIO, Città di Collegno, tel. 011 4015876; basco@comune.collegno.to.it
UFFICIO GIOVANI, Città di Grugliasco, 011/4013327-011/4013357, uff.giovani@comune.grugliasco.to.it

giovedì 8 ottobre 2009

ANPI Nazionale: Berlusconi autoritario è contro la Democrazia


Roma, 8 ottobre 2009

L’ANPI: BERLUSCONI VERSO UNA DERIVA AUTORITARIA APPARTENENTE AL PASSATO, È FUORI E CONTRO LE REGOLE DELLA DEMOCRAZIA

L’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia, testimone e custode dei valori di Libertà e Giustizia che hanno ispirato la lotta di Liberazione nazionale e il mutamento profondo della nostra Patria dal totalitarismo fascista alla democrazia, rievocando il percorso storico attraverso cui è stata elaborata e approvata – con larghissima e condivisa maggioranza – la Carta costituzionale, esprime profonda solidarietà al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che della Costituzione è interprete rigoroso e lungimirante, a fronte degli inammissibili attacchi politici del Presidente del Consiglio, che con essi si colloca fuori e contro le regole del sistema democratico, sulla via di una deriva autoritaria e pericolosa appartenente al passato.

La Presidenza Nazionale ANPI

mercoledì 7 ottobre 2009

ANPI Nazionale: adesione alla manifestazione NO AL RAZZISMO del 17/10



Roma, 7 ottobre 2009

L’ANPI Nazionale aderisce alla manifestazione nazionale "NO al razzismo" che si terrà a Roma il 17 ottobre prossimo.
L’Italia delle ronde, dei respingimenti, della violenza razziale, della circolazione di idee e culture “sotto sorveglianza” contrasta profondamente con gli ideali di democrazia e civiltà promossi dalla nostra Carta Costituzionale, nata dalla Resistenza. Ad essa Governo, Parlamento e il popolo intero devono ispirare il loro agire quotidiano per costruire una società libera e giusta.
Giunga ai promotori dell’iniziativa l’augurio di una grande riuscita da parte dei partigiani e degli antifascisti.

LA SEGRETERIA NAZIONALE ANPI

martedì 6 ottobre 2009

"Sarò custode dell'eredità di mio nonno Partigiano"


Lettra a www.anpi.it

"Sarò custode dell'eredità di mio nonno Partigiano"

Pochi giorni fa è mancato mio nonno, Gracco Pattacini, che ho avuto l’immensa fortuna di avere al mio fianco per 23 anni.
Mio nonno è diventato il mio eroe fin da quando, piccolissima, ascoltavo i suoi racconti sugli anni della guerra, ed ha continuato ad esserlo ogni giorno per tutti questi anni, ha continuato ad essere un esempio irreprensibile in ogni gesto ed in ogni parola.
Quante volte ho pensato di registrare per iscritto tutti i suoi racconti, affinché la memoria di quegli anni non potesse mai andare persa. Da piccola gli dicevo “Nonno, se io ci fossi stata, avrei fatto la staffetta!”, per renderlo fiero di me certamente, ma anche perché mai avrei potuto, e mai potrei, dubitare del valore di quegli ideali per cui il mio grande nonno aveva messo a rischio la sua stessa vita. Di quegli ideali che ancora pochi giorni fa, durante la sua permanenza in ospedale, lo spingevano a non perdere occasione per mostrare pieno d’orgoglio la sua tessera A.N.P.I.
Non credo di fare un torto ai miei genitori se dico che devo in buona parte a lui tanto la mia coscienza politica quanto il mio senso civico, di cui vado oggi ancora più fiera, poiché mi rendono custode di una preziosa eredità.
Grazie a tutti i nonni partigiani che ci hanno cresciuti nel rispetto di quei principi di libertà e democrazia per cui hanno lottato a rischio della vita, e che spero ci guideranno ancora nell’educare i nostri futuri figli e nipoti. Ai miei, ne sono certa, non concederò il rischio di dimenticare.


Silvia Papazzoni (23 anni)

Reggio Emilia, 6.10.2009

lunedì 5 ottobre 2009

Abbiamo vinto! Il ponte di Castellamonte non sarà dedicato ad Almirante!



ABBIAMO VINTO!
Grazie a tutti i compagni e le compagne dell'ANPI accorse a Castellamonte (circa 1.000 persone) per aver contribuito a non cedere ai rigurgiti di fascismo presenti ormai anche nelle istituzioni.
ANPI Grugliasco



(ANSA) - TORINO, 4 OTT - Ponte intitolato ad Almirante, Castellamonte ritira delibera, lo ha annunciato il sindaco Mascheroni, dopo la protesta di ieri
Dietrofront sull'intitolazione di un ponte di Castellamonte, nel Canavese, a Giorgio Almirante, il fondatore dell'Msi morto nel 1988. Dopo la protesta di ieri, Paolo Mascheroni, sindaco a capo di una giunta di centrodestra, ha deciso di ritirare la delibera comunale. Il ponte continuera' a essere chiamato semplicemente San Pietro. ''Una vittoria antifascista'', ha commentato il segretario regionale del PdCI, Vincenzo Chieppa. (ANSA).


Articolo di Rete Canavese del 4/10/09

E' arrivata in tarda mattinata la risposta del sindaco di Castellamonte, Paolo Mascheroni, alla manifestazione di ieri (che potete vedere nel nostro archivio) del Comitato 'Aldo dice 26x1' contro l'intitolazione del ponte su Rio San Pietro a Giorgio Almirante. Eccola:
Sono stato eletto sindaco con un enorme consenso per amministrare e migliorare Castellamonte. Il compito di un sindaco è quello di impegnarsi per lo sviluppo della propria città, delle attività che in essa risiedono, e sostenere le fasce deboli aiutando, per quanto possibile, chi è in difficoltà. Dovere di un sindaco è tenere unita la cittadinanza e farla vivere in un clima quanto più possibile sereno e sicuro. Tempo fa io e la mia Giunta prendemmo la decisione di dedicare il ponte sul rio San Pietro a Giorgio Almirante. Oggi, vista la reazione della cittadinanza e, soprattutto, di coloro che hanno vissuto i bui anni della guerra, ritengo che sia opportuno rivedere tale intenzione. Sono convinto che sia dovere di chi amministra ascoltare il parere dei cittadini e, laddove questo non coincida con quello dell’amministrazione, sono certo sia meglio comprendere e accogliere le decisioni della popolazione anziché perseguire progetti non condivisi alimentando astio, polemiche e divergenze. Onde evitare ulteriori profonde lacerazioni e poter continuare a svolgere una serena attività amministrativa con la collaborazione della mia città (il sindaco è il sindaco di tutti), ritengo che il ponte in questione debba continuare a chiamarsi ponte San Pietro”.
Paolo Mascheroni, Sindaco di Castellamonte


Articolo del quotidiano La Stampa del 5/10/09

La rivincita di San Pietro. Stop al ponte Almirante
Il sindaco: troppi veleni ideologici, resta il vecchio nome
Andrea Rossi
Castellamonte

Il vecchio Gino se lo ricorda ancora, quel giorno. «Era il 1961, credo. Arrivò in pullman. Noi eravamo lì ad aspettarlo. Eravamo tanti e disposti a tutto. Non doveva parlare. E così fu. Se ne andò com’era venuto, senza dire una parola». A Castellamonte la memoria lacera ancora. Giorgio Almirante è un uomo che non c’è più ma ha segnato il tempo e i ricordi.
Non l’hanno voluto quando era vivo, non l’hanno voluto ora che è morto da più di vent’anni. Il nuovo ponte è già carta straccia. Si farà ma non sarà intitolato all’ex leader del Movimento sociale, come deciso tempo fa dal sindaco Paolo Mascheroni. Si chiamerà ponte San Pietro, com’è sempre stato, e adesso don Angelo Bianchi - che in tutti questi mesi è rimasto in silenzio a sbollire un po’ di irritazione - dice che «ha vinto la ragione». Si voleva rimuovere un santo per fare spazio a un politico: «Era inopportuno», sostiene il parroco. «Per di più era una scelta fatta per dividere».
Castellamonte si è divisa. E ha deciso: più che difendere l’apostolo ha scacciato lo storico segretario missino. Sabato pomeriggio, mentre vecchi partigiani e giovani anarchici, partiti della sinistra e gente comune sfilavano in paese, il sindaco si è barricato nel suo ufficio. Forse ha ascoltato gli insulti degli anarchici, il «dieci, cento mille Nassiriya». Forse ha letto lo striscione: «Mascheroni, a piazzale Loreto per te c’è ancora posto». Forse ha avuto paura. Forse, semplicemente, ha ascoltato la voce del suo paese, non compatta, ma di certo schierata in massa da una parte. Ha ascoltato i vecchi come Gino, che ora si sente sollevato. «Ho 85 anni, ho visto la guerra e la dittatura. Castellamonte è medaglia d’argento, dodici partigiani morti. E questi volevano farmi calpestare un ponte intitolato ad Almirante? Mai».
No, non ci sarà nessun ponte. I partiti della sinistra esultano. Nora Rizzi, dirigente dei Comunisti italiani in Canavese e membro del comitato antifascista «Aldo dice 26x1», racconta che «la manifestazione di sabato ha convinto il sindaco, e questo per noi è un successo. Tutti annunciavano disordini; non è successo niente». Già, ma c’è quello striscione violento - il sindaco e piazzale Loreto - e nessuno ha detto nulla, nessuno l’ha fatto rimuovere, il corteo l’ha accolto come se niente fosse. Il Collettivo comunista piemontese lo rivendica. Nora Rizzi dice di non averlo visto. «Purtroppo ci sono gruppi che agiscono così. Comunque non credo che sia stato quello striscione a far cambiare idea al sindaco. Mi sembrerebbe una motivazione puerile». Don Angelo Bianchi però censura: «Tutti possono esprimere le proprie opinioni, purché in modo civile. E quello di sabato non lo è stato».
«Non voglio un paese diviso», spiega il sindaco tornando sui suoi passi e stralciando Almirante. Non una parola sullo striscione, nessuna voglia di commentare, tanto meno vestire i panni della vittima. Paolo Mascheroni è un uomo pacato, rifugge le schermaglie. Il suo paese no. È diviso. Lacerato dalla memoria e dagli uomini. Il passato frantuma. Il vecchio Gino ricorda il 1961 gli insulti e i fischi, Almirante che fa marcia indietro e rinuncia al comizio. Gli esponenti del Comitato antifascista rincarano la dose: «Come capo di Gabinetto del ministero della Cultura popolare firmò il manifesto che prevedeva la fucilazione alla schiena degli “sbandati ed appartenenti a bande rosse” cioè dei partigiani». Carlo Romito, ex coordinatore di An in Canavese, ribalta: «Il comizio ci fu, eccome. E, dopo, Almirante pranzò in paese. Altro che sbarramento, al massimo qualche fischio». E ancora: «Portino un documento, vero, autentico, che testimoni le loro accuse. Almirante era di quelli a cui stringevi la mano certo di non sporcartela. Spero che in futuro il sindaco non si faccia condizionare da questi sparuti gruppuscoli che manifestano urlando e bestemmiando insulti».
Non c’è dialogo. Semmai una stanca rassegnazione mista al cinismo di chi guarda al presente. «Lo chiamino come vogliono, a me basta che finiscano in fretta i lavori», dice Marisa Bertolino dal suo bar nella piazza del municipio. «Qui siamo tagliati fuori, isolati. Qualunque nome va bene, purché facciano in fretta». Ma a quelli come il vecchio Gino qualunque nome non va bene. La storia non si cancella, dicono, né si riscrive. «Lo vede quel portone? I fascisti l’aspettarono sotto casa e lo ammazzarono come un cane. Aveva vent’anni. La mia età. Erano delinquenti. E solo uno sciagurato poteva pensare di intitolare un ponte a uno di loro proprio qui, a Castellamonte».

sabato 3 ottobre 2009

Corteo Antifascista a Castellamonte contro la dedica di un ponte ad Almirante



SABATO 3 OTTOBRE a CASTELLAMONTE

MANIFESTAZIONE ANTIFASCISTA CONTRO L’INTITOLAZIONE DEL NUOVO PONTE AD ALMIRANTE


concentramento ore 14.30
viale Tenente Morello Castellamonte



Il Sindaco di Castellamonte, del PDL, ha fatto deliberare al Consiglio Comunale di dedicare un ponte a Giorgio Almirante, fascista della prima ora, diffusore della concezione razzista in Italia con rivista "La Difesa della Razza", firmatario del Manifesto della Razza, fucilatore di Partigiani, alto ufficiale della Repubblica Sociale Italiana, fondatore del Movimento Sociaile Italiano... ebbe rapporti con la P2 e si congratulò personalmente con Pinochet per aver salvato il Cile dal pericolo comunista.
La partecipazione sarà molto importante, perchè ciò costituisce un precedente: se dovesse esserci un solo caso, dal giorno successivo centinaia di altri amministratori fascisti deciderebbero di dedicare strade, ponti, piazze e parchi ai fascisti, forti del precedente di Castellamonte.