domenica 1 novembre 2009

Comunicato A.N.P.I. Grugliasco su slogan fascisti di "Azione Giovani Grugliasco": presidio antifascista il 7/11



Comunicato Stampa
sugli slogan fascisti del gruppo "Azione Giovani Grugliasco" su Facebook


Grugliasco, 2 Novembre 2009

L’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia - Sezione “68 Martiri” di Grugliasco condanna fermamente l’apologia di fascismo, disciplinata dalla Legge Scelba del 1952, attuata dai giovani studenti iscritti al gruppo Facebook di “Azione Giovani Grugliasco” attraverso l’esaltazione del Duce e l’utilizzo dei motti fascisti in uso durante il Ventennio.
Inoltre l’amministratore di tale gruppo Facebook, figurante come Presidente di Azione Giovani Grugliasco, é consigliere comunale di Grugliasco, eletto nelle schiere di Alleanza Nazionale (ex MSI) e ora confluito nel PDL: non si dovrebbero accettare simili comportamenti da un rappresentante democraticamente eletto in una città decorata di Medaglia d’Argento al Merito Civile, dove le vie sono costellate di nomi che, anche se manca la dicitura “Martiri della Libertà”, ricordano la strage nazifascista dei Martiri del 30 Aprile 1945.
Costui, essendo gestore di quel gruppo, avrebbe dovuto vigilare sui contenuti espressi dai suoi “camerati”.

A 64 anni dalle gloriose giornate dell’insurrezione, il nostro pensiero va a coloro che non hanno potuto assaporare la gioia della vita, che sono morti per un’idea di Libertà e Giustizia. L’Italia che i Partigiani volevano non è certamente quella che stiamo vivendo, con fascisti al governo e nelle istituzioni, dove si tenta di equiparare la Resistenza alle bande naziste e fasciste della Repubblica di Salò; una vera e propria offesa agli 80.000 giovani che si immolarono per dare Libertà e dignità al Popolo italiano. La Resistenza non è stata solo rossa. Le 125 medaglie d’oro, le 526 d’argento e le 713 di bronzo erano divise ad eroi di tutte le formazioni che comprendevano le GL (Giustizia e Libertà), Monarchici, Autonome, Matteotti e Garibaldi; tutte con un solo obiettivo: liberare l’Italia dall’invasore tedesco e dai repubblichini di Salò.

Noi giovani dell’ANPI rivolgiamo un appello alle scuole del territorio affinché famiglie, insegnanti e dirigenti si attivino per diffondere la cultura della Resistenza, dell’Antifascismo, della Costituzione e della Democrazia, per realizzare iniziative tematiche volte all’educazione dei giovani scolari e degli studenti, anche insieme all’ANPI. Intendiamo contrastare con ogni mezzo civile a nostra disposizione questi rigurgiti di fascismo, sempre più numerosi, tanto da non poterli più considerare episodi isolati e sporadici ma anzi un fenomeno politico volto all’eversione dei valori costituzionali.

Invitiamo quindi tutti i cittadini a partecipare al Presidio Antifascista per la Pace e la Democrazia promosso dall’A.N.P.I., sabato 7 Novembre 2009 dalle 10.00 alle 12.30, in Viale Gramsci angolo corso Torino.

ORA E SEMPRE RESISTENZA!

Associazione Nazionale Partigiani d'Italia di Grugliasco - Sezione "68 Martiri"



E dato che è auspicabile che dopo l'uscita pubblica sui giornali di questa notizia, gli amministratori del gruppo "Azione Giovani Grugliasco" cancellino le frasi fasciste o semplicemente rendano inaccessibile il gruppo a chi non è iscritto, dedichiamo loro questo video di Ascanio Celestini: per fare capire che nonostante ci sia qualcuno che agisce con ogni mezzo per far credere che "non sia più tempo di nascondere la mano", ci sarà sempre qualcun altro a ricordare che l'Antifascismo è un dovere di ogni cittadino, ci sarà sempre qualcuno che si batterà contro il lancio dei sassi!


"Lei nasconde la mano!!
L'ho vista, lei è uno che nasconde la mano. Magari lancia il sasso, però poi nasconde la mano. Non la nasconda più la mano, non è più il tempo di nascondere la mano. Anch'io una volta ero come lei: lanciavo il sasso e nascondevo la mano, lanciavo il sasso e poi nascondevo la mano. Perché se uno lancia un sasso poi può rompere un vetro, per esempio, e allora è meglio nascondere la mano. Oppure può addirittura rompere una testa, allora è meglio nasconderla, la mano. Però io la nascondevo sempre, sta mano: lanciavo il sasso e nascondevo la mano, lanciavo il sasso e nascondevo la mano, ormai era un riflesso condizionato, cioè, capito, una cosa automatica, naturale; e anche se non rompevo niente, io, nascondevo la mano. Per sessant'anni abbiamo nascosto la mano, sempre a lanciare sassi - e quanti ne abbiamo lanciati! E quante volte l'abbiamo nascosta, sta mano!!

Ma adesso non è più il tempo di nascondere la mano, adesso io - guardi me - lancio il sasso.. e poi mostro la mano, mi capisce?? Lancio il sasso.. e mostro la mano, lancio il sasso.. e mostro la mano. Siamo tanti adesso, sa?? Non è mica più come prima che eravamo pochi, nascosti, fuggitivi. Metta per esempio, non so, magari.. un Ministro, magari, ecco, un Ministro. Magari.. magari un Ministro importante, un Ministro della Difesa, magari. Magari in un giorno particolare, una celebrazione, tipo per esempio magari l'8 Settembre, il giorno dell'Armistizio, magari. Magari questo ministro della Difesa sta ad un passo dal Presidente della Repubblica e magari in quel momento, magari, il Ministro dice che anche i fascisti di Salò, in fondo, alla maniera loro, erano dei patrioti, capisce?? Lancia il sasso.. e mostra la mano, capisce?? Lancia il sasso.. e mostra la mano. Oppure magari.. magari un Senatore, ecco. Un Senatore del Senato della Repubblica, uno che magari c'ha avuto anche dei problemi con la giustizia, roba di mafia magari. Magari in televisione, ecco, magari il conduttore di quella trasmissione dov'è ospite magari, magari è un vecchio massone, della P2 magari, e magari mentre stanno lì che parlano di mafia magari a un certo punto quel Senatore cosa fa?? Dice che Mussolini era un grande statista. E che bisognerebbe riscrivere i libri di storia. Capisce ?? Anche lui: lancia il sasso.. e mostra la mano, lancia il sasso.. e mostra la mano. Oppure magari in maniera trasversale uno sportivo - che gli sportivi stanno simpatici a tutti, no?? Gli sportivi !! Magari un calciatore eh, magari uno che è un portiere, ecco diciamo un portiere. Magari il portiere di una squadra di serie A, una squadra importante, magari il portiere della squadra del Presidente del Consiglio, che a un certo punto, durante un'intervista, dice che in fondo lui si sente vicino ai valori del fascismo. Capisce?? Pure lui: lancia il sasso.. e mostra la mano, lancia il sasso.. e mostra la mano, capisce?? Ma magari proprio in quei giorni lì, in cui il Presidente del Consiglio sta lì che cincischia, che fa le battute sul colore della pelle del Presidente americano, magari un altro, un Senatore a vita, un ex Presidente della Repubblica dà un consiglio al ministro degli interni e gli dice di fare come fece lui tanti anni fa, ovvero sia di picchiare gli studenti!! Capisce?? Questo non solo lancia il sasso e mostra la mano, ma si rivendica pure le sassate di trent'anni prima.

Lei magari adesso è perplesso, eh. Io le sto facendo sto discorso e lei, lei magari penserà che è un po' eccessivo, estremista.. Fascista. Ecco, diciamola sta parola, le parole ci stanno per essere usate. Lei magari penserà che questo è un discorso fascista. A noi ci chiamano così, ci chiamano fascisti ci chiamano, d'altra parte. Ma ci chiamano fascisti e pensano che sia un ingiuria, un'offesa. Ma noi invece, noi siamo tranquilli, siamo: sa perché siamo tranquilli?? Siamo tranquilli perché sappiamo perfettamente che l'Italia è come una persona, come un uomo, come un corpo: che ha bisogno della destra e della sinistra. Di entrambe. Che se ne mancasse una quel corpo che è l'Italia sarebbe un corpo monco, un poveraccio. Ma in tanti anni abbiamo capito pure che è vero, sì, che servono due mani, ma non è indispensabile che siano due mani differenti. Capisce?? E così da un po' di tempo stiamo lavorando affinché questo corpo che è l'Italia non abbia più due mani differenti, bensì Due Destre. Mi capisce?? E con due destre chissà che belle sassate che vengono fuori!!
Per questo le dico: lanci, lanci il sasso… ma poi... mostri la mano."

Ascanio Celestini
Dalla trasmissione Parla con Me

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