venerdì 13 novembre 2015

L'ANPI non è un partito: se ne facciano tutti una ragione





Grugliasco, 13 novembre 2015

L'ANPI non è un partito: se ne facciano tutti una ragione

Apprendiamo dal quotidiano La Stampa di giovedì 12 novembre 2015 a pagina 43 che nuovamente siamo stati oggetto di attacco politico-mediatico, questa volta unitamente ad altre Sezioni ANPI (Nizza-Lingotto, Bussoleno e 5° Circoscrizione), definite "imbarazzanti" perché "non rispecchiano più i valori per cui hanno lottato i Partigiani" e che "avallano la violenza NO TAV contro le forze dell'ordine", una vera e propria "deriva" in corso ormai da anni e portata avanti in particolare "dalle Sezioni guidate dai giovani".
A questo articolo è seguita la smentita del Presidente Provinciale Ezio Montalenti che in una nota specifica che tali accuse sono state portate esclusivamente a titolo personale, non a nome dell’associazione: “il Presidente condanna l'operato di quanti hanno rilasciato liberamente informazioni tendenziose”.
Persiste all'interno dell'Associazione un diffuso e pesante clima di mistificazione della realtà, che viene costruita artificiosamente in base a precisi interessi funzionali al consenso del partito dominante: di temi scomodi o non graditi al partito, nell'ANPI non se ne può parlare, ponendo divieti e trasferendo sul piano regolamentare l’espressione del dissenso e il dibattito politico, anche conflittuale. Quando se ne parla non si può poi agire concretamente, perché ci si limita a vuote enunciazioni di principio, intrise di retorica, lontane dalla realtà quotidiana, fatta di precarietà, sfruttamento e disgregazione sociale, che le persone vivono sulla propria pelle.
Abbiamo segnalato pubblicamente più volte, nel corso degli anni, la deriva autoritaria dell’ANPI tentata da coloro che strumentalizzano l’Associazione per portarla all'attendismo, all'immobilismo e al servile obiettivo di consenso, considerandola un serbatoio di voti per il proprio partito: noi rifiutiamo queste pratiche e ne abbiamo sempre preso le distanze.
C'è chi vorrebbe fare dell'ANPI un “museo”, ovvero un'associazione statica che si limita a portare fiori alle lapidi e a fare belle le istituzioni il 25 aprile con una ventata di gioventù. Insomma, un'ANPI priva di un'anima politica e di una coscienza propria, relegata a semplice macchina commemorativa.
A Grugliasco abbiamo affrontato e allontanato questo pericolo.
La nostra attività è coerente e in linea con quanto enunciato nel documento politico, approvato all’unanimità dal 15° Congresso provinciale ANPI di Torino del 2011:
"l’ANPI ritiene di dovere affermare che gli investimenti pubblici debbano essere realizzati con il reale coinvolgimento delle popolazioni e delle Istituzioni locali in un confronto dialettico che percorra ed esamini tutte le possibili opzioni, nel rispetto dell’art. 41 della Costituzione che ricorda come la libera iniziativa privata non possa svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo di recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana." Recentemente questa posizione è stata sostenuta anche nella sentenza del Tribunale Permanente dei Popoli.
Rivendichiamo con fermezza e determinazione la continuità tra i valori della Resistenza al nazifascismo, che ha portato alla conquista della Costituzione e alla democrazia, con le lotte attualmente in corso per la difesa e l’estensione dei diritti sui temi del lavoro, della scuola, della sanità, della cultura, dell’ambiente, della pratica della democrazia e della sovranità popolare; contestualmente rivendichiamo la mobilitazione permanente dell’ANPI in queste lotte con il nostro ruolo e la nostra specificità.
L’ANPI deve diventare sempre di più un’associazione presente nelle lotte sociali per i diritti di oggi, per il concreto raggiungimento di una società in cui siano attuati, non solo enunciati, i diritti sanciti dalla Costituzione.
Non accetteremo censure o divieti solo perché qualche dirigente, legato al partito, considera la nostra azione fastidiosa e vuole costringerci al silenzio, su mandato del partito.
Appare ormai chiaro che esistono diversi modi di vivere e interpretare l'ANPI, sarebbe interessante finalmente aprire un dibattito serio e documentato sull'impetuoso rinnovamento che sta vivendo la nostra Associazione, accettandolo quale evento presente: noi siamo il presente, non solo il futuro, e come sempre siamo aperti al confronto.

Il Comitato di Sezione ANPI "68 Martiri" Grugliasco

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