sabato 14 maggio 2011

ANPI Provinciale Torino: SI all'Acqua Bene Comune, vota SI ai referendum


A.N.P.I. Provinciale di Torino:
2 SI PER L’ACQUA BENE COMUNE!

SI scrive acqua, SI legge democrazia:

il 12 e 13 giugno vota SI ai referendum!


L’acqua non può diventare fonte di profitti. È un bene comune e come tale deve essere salvaguardato con forza. In virtù di questo l’ANPI sostiene la battaglia avviata dal Forum italiano dei movimenti per l’acqua e impegna a tal fine tutte le sue strutture.
Segreteria A.N.P.I. Nazionale, 9 Aprile 2010

L’acqua è un diritto, non una merce.
L’acqua deve restare fuori dal mercato, non può essere assoggettata a logiche di profitto, perché l’acqua è fonte di vita e costituisce un bene comune irrinunciabile dell’umanità.
Il diritto all’acqua è un diritto umano inalienabile: dunque l’acqua non può essere proprietà di nessuno, bensì bene condiviso equamente da tutti.
Come ha dichiarato Wladimiro Settimelli, direttore di Patria Indipendente, rivista ufficiale dell’A.N.P.I. Nazionale, sul numero di settembre 2010: “i Partigiani si sono battuti per la democrazia, la giustizia sociale e la libertà. Privatizzare un bene collettivo come l’acqua è davvero da fascisti e, dunque, un atto di un egoismo sconvolgente e ingiusto verso la collettività e l’intero Paese”.

L’acqua è un simbolo dietro il quale risiede un ragionamento profondo sullo stato attuale e futuro della nostra società: abbiamo il dovere di garantire i diritti fondamentali dei cittadini, di lottare per la dignità delle persone e contro la deriva autoritaria in atto nel nostro Paese, che mira a trasformare definitivamente la democrazia sancita dalla Costituzione, nata dalla Resistenza, in una frammentazione territoriale di tante democrazie autoritarie.
La Resistenza non è finita nel 1945, continua ancora oggi attraverso la difesa dei diritti dei cittadini e la tutela dei beni comuni: l’A.N.P.I. intende promuovere la partecipazione dei cittadini per l’attuazione della Costituzione e la transizione consapevole a stili di vita più sostenibili, come già ampiamente indicato da Aurelio Peccei, intellettuale antifascista torinese arrestato e torturato nel 1944 dai fascisti nelle famigerate carceri di via Asti a Torino. Nel 1972 Peccei fondò il Club di Roma, aprendo la strada allo studio e alla critica dei limiti dello sviluppo e alla pratica della sostenibilità della vita umana in equilibrio con le risorse finite del pianeta, affermando che “la nonviolenza deve essere considerata non solo come caratteristica necessaria della società umana a tutti i livelli e in tutti i settori, ma anche come elemento cruciale delle relazioni tra la società umana e la natura”.

Sulla base di queste considerazioni, in Italia si è attivata un'ampia coalizione sociale in difesa della gestione pubblica del servizio idrico, che ha promosso due referendum abrogativi, per i quali sono state depositate in Cassazione oltre 1.400.000 di firme, record assoluto nella storia della Repubblica, circostanza che sottolinea la grande sensibilità dei cittadini su questo tema.

L’A.N.P.I. Provinciale di Torino appoggia e sostiene il Comitato “2 SI per l’Acqua Bene Comune”, costituito dalla società civile nella sua colorata pluralità, dalle associazioni dei consumatori a quelle ambientaliste, dal mondo cattolico alle forze anticapitaliste, dai movimenti sociali al mondo sindacale, dai comitati spontanei alle strutture organizzate, ricordando come anche lo spirito del C.L.N. – Comitato di Liberazione Nazionale – durante la Guerra di Liberazione dal nazifascismo fosse fondato sul principio dell’unità nella diversità.

L’A.N.P.I. Provinciale di Torino condivide la battaglia di civiltà per la difesa dell’acqua come bene comune: pertanto aderisce ai due referendum per l'acqua pubblica e si impegna a dare mandato a tutte le proprie Sezioni locali affinché prendano immediatamente contatto con i comitati locali “2 SI per l’Acqua Bene Comune” e li sostengano attivamente, per attuare sul proprio territorio sinergia organizzativa e dare luogo a ogni iniziativa volta a sensibilizzare i cittadini sul tema.

L’A.N.P.I. Provinciale di Torino ritiene che l’accorpamento della data di svolgimento dei referendum con quella di svolgimento delle elezioni amministrative sia doveroso per almeno due motivi: in primo luogo perché sia garantita la partecipazione democratica a scelte fondamentali per la vita del Paese, contro la strategia del silenzio e dell'astensionismo; in secondo luogo, è scandaloso e inaccettabile che in un periodo di crisi come quello che stiamo vivendo vengano indetti tre appuntamenti elettorali nel giro di un mese e mezzo con un aggravio per la spesa pubblica di più di 350 milioni di euro.

Buon lavoro, dunque, a tutti i Partigiani dell’Acqua che stanno lottando per vincere questa importante battaglia di civiltà, per raggiungere il quorum al referendum e per la vittoria dei SI.

Fuori l’acqua dal mercato, fuori il profitto dall’acqua!
SI ALL’ACQUA BENE COMUNE!

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