sabato 6 ottobre 2012

Documento ANPI sui referendum per il lavoro





Grugliasco, Venerdì 5 Ottobre 2012


Comunicato ANPI “68 Martiri” Grugliasco sui referendum per il lavoro

Recepiti i documenti della Segreteria Nazionale ANPI e del Comitato Provinciale ANPI di Torino, la Sezione ANPI “68 Martiri di Grugliasco”:

  • esprime la necessità di prendere posizione e battersi per la difesa, la conoscenza e la concreta attuazione degli articoli 1 e 4 della Costituzione sul tema del lavoro;

  • ritiene doveroso appoggiare, incoraggiare e sostenere la raccolta firme per i referendum a favore del ripristino delle parti abrogate dell’art. 18 dello Statuto dei Lavoratori, Legge 300/70;

  • auspica la formazione di un comitato referendario locale che agisca con un unico obiettivo rappresentato da un unico simbolo unitario, riconosciuto e rispettato nella forma e nella sostanza da tutte le componenti, nonché la necessità che il comitato sia coordinato in modo orizzontale e paritario, sull’esempio del comitato referendario 2 SI per l’Acqua Bene Comune, il cui metodo ed azione sono risultati autenticamente democratici ed efficaci, riportando la straordinaria vittoria del 12 e 13 giugno 2011;

  • ribadisce che la propria iniziativa sarà indipendente ed autonoma da qualsiasi organizzazione ma certamente avverrà in piena collaborazione con i rappresentanti locali dei promotori e con tutti i cittadini e le forze politiche, sindacali e sociali che sceglieranno di schierarsi e prendere parte attivamente a questa grande battaglia di riconquista dei diritti e della democrazia.

L’ANPI è per il lavoro, per i diritti, per la Costituzione: SI ai referendum sull’art. 18.


il Comitato di Sezione
ANPI “68 Martiri” Grugliasco





Grugliasco, Venerdì 5 Ottobre 2012

Documento dell’ANPI “68 Martiri” di Grugliasco sui referendum per il lavoro

Premessa
L’ANPI è e deve continuare ad essere un’Associazione libera dall’ingerenza esterna di qualunque organizzazione: la “Nuova Stagione” deve svilupparsi necessariamente nel solco di questa identità, secondo lo spirito statutario del 1945.
L’ANPI non può limitarsi a citare la Costituzione e la Resistenza esclusivamente nei discorsi ufficiali, alle commemorazioni, nei convegni e nei comunicati stampa, dando alla cittadinanza un’impronta astratta di sè e delle proprie attività, rivolta al passato.
Alle parole deve essere dato seguito attivo, concreto e coerente, anche a titolo di esempio rivolto alla cittadinanza e in particolar modo alle giovani generazioni, cioè al presente e al futuro della Repubblica nata dalla Resistenza.
I principi della Costituzione e i valori della Resistenza devono essere praticati e tradotti nella realtà di oggi – l’Italia e il mondo del XXI secolo – e diventare fatto compiuto, sia attraverso le attività territoriali dei militanti antifascisti, sia con la partecipazione formale e sostanziale dell’ANPI – in modo critico, indipendente e secondo le proprie forme – alle iniziative attualmente in corso per la difesa e l’estensione dei diritti conquistati in decenni di lotte, anche a fronte di grandi ed estremi sacrifici.
Forte della propria autorevolezza, l’ANPI deve impegnarsi attivamente per la realizzazione di una società democratica autenticamente compiuta, dando corpo alla Costituzione e rafforzando il presidio antifascista del territorio repubblicano, contro ogni tentativo ed ogni progetto presente e futuro – da qualsiasi parte provenga – di eversione neofascista, corruzione della Costituzione, regressione dei diritti e restrizione della sovranità popolare.

Visti, considerati e valutati:
  • l’art. 1 della Costituzione della Repubblica: “L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione”;
  • l’art. 4 della Costituzione della Repubblica: “La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto. Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un'attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società”;
  • l’art. 2 lettera m) dello Statuto Nazionale dell’ANPI, che sancisce che “l’ANPI ha lo scopo di: dare aiuto e appoggio a tutti coloro che si battono, singolarmente o in associazioni, per quei valori di libertà e di democrazia che sono stati fondamento della guerra partigiana e in essa hanno trovato la loro più alta espressione”;
  • il documento politico del XV Congresso Nazionale ANPI, approvato in sede congressuale a Torino in data 27/03/12, in cui si ribadisce l’impegno a “respingere ogni tentativo di sovvertire principi e regole che sono previsti a garanzia della libertà e dei diritti dei cittadini” e in cui si afferma che “per garantire una forte stabilità sociale ed economica al Paese occorre attuare pienamente i principi costituzionali in materia di lavoro, cambiando la legislazione vigente che ha ridotto diritti e garanzie per i lavoratori”;
  • il documento della Segreteria Nazionale ANPI del 24/09/12, che afferma come “in periodi come questi vi è più che mai bisogno di tutele e garanzie fondamentali per chi lavora. Gli strumenti per arrivare a risultati positivi sono molteplici e tutti legittimi, sicché è condivisibile l’obiettivo perseguito dai promotori del referendum”, specificando che “gli iscritti e le organizzazioni periferiche – in piena libertà – assumeranno ogni opportuna decisione al riguardo”;
  • il documento politico del XV Congresso Provinciale ANPI approvato all’unanimità in sede congressuale in data 16/01/12, in cui si afferma che “in un momento di forte attacco al ruolo del sindacato, nel tentativo di favorire soluzioni aziendali unilaterali e di fatto non contrattabili, in nome delle superiori esigenze dell’economia d’impresa e dello sviluppo economico “necessario”, l’ANPI è in campo per la difesa più ampia della centralità e della dignità del lavoro. Tale è l’espressione dell’art. 1 della nostra Costituzione che pone il lavoro a fondamento della Repubblica e dell’impianto democratico del Paese: i diritti costituzionali, faticosamente conquistati, sono inalienabili. Esprimiamo preoccupazione per alcuni proponimenti aziendali che sembrano richiamare alla mente, sotto un velo di presunta modernità, forme di forte ridimensionamento dei diritti che hanno caratterizzato il periodo storico al quale ha posto fine la Resistenza”;
  • il documento provinciale preparatorio della Conferenza organizzativa-programmatica provinciale, approvato all’unanimità dal Comitato Provinciale ANPI di Torino in data 9/06/12, che ricorda come “l’ANPI ha espresso una posizione di forte critica al progetto di smantellamento dell’art. 18 dello Statuto dei Lavoratori”;
  • l’importanza dello strumento referendario come prova di democrazia diretta rivolto all’intera popolazione;

La Sezione ANPI “68 Martiri di Grugliasco:
  • chiama la cittadinanza a riflettere sull’attuale contesto storico, politico e sociale, nonché a sentire la necessità di prendere posizione e battersi per la difesa, la conoscenza e la concreta attuazione degli articoli 1 e 4 della Costituzione sul tema del lavoro, già individuato dai fondatori della Repubblica quale pilastro di una solida democrazia compiuta, cioè come diritto e strumento di progresso sociale e non esclusivamente come fonte di sostentamento economico;
  • ritiene doveroso appoggiare, incoraggiare e sostenere – anche con un impegno straordinario di mobilitazione sul territorio dei militanti antifascisti – la raccolta firme per i referendum a favore del ripristino delle parti abrogate dell’art. 18 dello Statuto dei Lavoratori, Legge 300/70, gloriosa conquista di una stagione di grande partecipazione popolare attualmente oggetto di revisionismo politico-culturale e restaurazione istituzionale;
  • auspica il raggiungimento dell’obiettivo posto dai promotori del referendum, attraverso la formazione di un comitato referendario locale che agisca con un unico obiettivo rappresentato da un unico simbolo unitario, riconosciuto e rispettato nella forma e nella sostanza da tutte le componenti, nonché la necessità che il comitato sia coordinato in modo orizzontale e paritario, sull’esempio del comitato referendario 2 SI per l’Acqua Bene Comune, il cui metodo ed azione sono risultati autenticamente democratici e vincenti, riportando la straordinaria vittoria del 12 e 13 giugno 2011;
  • ribadisce che la propria iniziativa sarà indipendente ed autonoma da qualsiasi organizzazione, sia sul piano formale e sia sul piano materiale, ma certamente avverrà in piena collaborazione con i rappresentanti locali dei promotori e con tutti i cittadini e le forze politiche, sindacali e sociali che sceglieranno consapevolmente di schierarsi e prendere parte attivamente a questa grande battaglia di riconquista dei diritti e della democrazia, in coerenza con lo spirito unitario caratterizzante le forze politiche che guidarono la Resistenza contro i nazifascisti e ispirarono la Costituzione repubblicana.

Per il lavoro, per i diritti, per la Costituzione: SI ai referendum sull’art. 18.

il Comitato di Sezione
ANPI “68 Martiri” Grugliasco
 

Nessun commento: