venerdì 18 dicembre 2009

Giovani del PDL come i fascisti: la Giovane Italia di Treviso vuole abolire Italia dei Valori e Rifondazione Comunista



I giovani militanti del PDL Treviso, riuniti nella Giovane Italia di Treviso, hanno diffuso un comunicato che propone un intervento legislativo volto ad abolire alcune forze di opposizione, IDV e Rifondazione Comunista.
Ricordando come ciò riporti indietro la memoria al Ventennio e alle leggi fasciste di censura e violenta repressione del dissenso volute da Mussolini, riportiamo il comunicato:

«Alla luce dell’ignobile attentato al presidente del consiglio, i giovani del PDL non intendono più tollerare una politica che vede nella violenza fisica e verbale contro l’avversario il suo unico programma. Siamo fermamente convinti della necessità di un intervento istituzionale molto forte che si traduca in una legge abolitiva di quei soggetti politici che hanno come unico scopo l’inneggiare alla violenza e alla disobbedienza civile che in Italia sono IDV e Rifondazione Comunista, nonchè nel sanzionare quei personaggi pubblici che fanno un uso criminoso della loro risonanza mediatica. Porteremo ai rappresentati politici del partito questa istanza. Siamo ad un punto di non ritorno in cui è necessaria la più ferma presa di posizione contro partiti che non hanno nulla a che fare con la democrazia, le parole di Di Pietro subito dopo l’attentato lo confermano. Risulta oramai palese che l’obbiettivo di questi eversivi è quello di scatenare una vera e propria guerra civile. Faremo di tutto per far in modo che il paese non scivoli nel baratro ma oggi più che mai urgono provvedimenti legislativi. Da oggi non faremo sconti a questi seminatori d’odio che vanno estromessi dal quadro politico costituzionale. Abbiamo già dato disposizione a tutti i nostri militanti di segnalarci le generalità di coloro che in provincia di Treviso risultano iscritti ai gruppi che inneggiano all’attentatore, nei prossimi giorni presenteremo in procura nomi e cognomi».

Firmato: Coordinameto Provinciale Giovane Italia Treviso


La risposta di Flavio Arzarello, coordinatore nazionale della Fgci (Federazione Giovanile Comunisti Italiani)

Una proposta che porta alla memoria il periodo fascista. Così almeno la pensa Flavio Arzarello, coordinatore nazionale della Fgci (Federazione Giovanile Comunisti Italiani).
“Quanto chiesto dai giovani del Pdl di Treviso lo abbiamo già sentito durante il ventennio – commenta il giovane comunista – quando le sedi dei partiti antifascisti venivano chiuse per legge o con il manganello”.
“L’uso della parola libertà nel nome della loro organizzazione è davvero uno stupro verbale – aggiunge Arzarello -. Chiediamo al presidente dei giovani del Pdl, nonché ministro che ha giurato sulla Costituzione democratica se è d’accordo con questa richiesta. Un suo silenzio getterebbe un’ombra inquietante anche su di lei”.



La risposta di Paolo Ferrero, portavoce della Federazione della Sinistra

La presa di posizione dei giovani del PdL di Treviso di abolire Rifondazione Comunista e IdV è identica a quella dell’ayatollah Khamenei che vuole abolire l’opposizione in Iran. Per i giovani del PdL come per Khamenei l’opposizione è un insopportabile fardello e la democrazia un fastidio. La differenza è nelle motivazioni: Khamenei vuole abolire l’opposizione in nome della fedeltà all’islam più integralista. I giovani del PdL in nome della libertà. Infatti i giovani del PdL, come i fascisti e i nazisti del secolo scorso, contrappongono la libertà alla democrazia. Libertà di impresa, di reprimere chi dissente, di cacciare i migranti, di favorire i mafiosi e gli evasori con lo scudo fiscale e di sfruttare i lavoratori. La libertà sganciata dalla democrazia è la madre di tutte le dittature e infatti la cosa che sta avvenendo in Italia è la crescita di un movimento fascista che si ammanta dell’idea di libertà.


La risposta di Antonello De Pierro, Presidente dell'Italia dei Diritti

“Ci vuole una bella faccia tosta da parte della Giovane Italia di Treviso a lanciare proposte del genere, questo sempre se la proposta sia stata avanzata seriamente”.
È uno dei passaggi chiave del commento pronunciato da Antonello De Pierro, presidente dell’Italia dei Diritti, in merito all’iniziativa alquanto singolare e provocatoria promossa dalla Giovane Italia di Treviso, il movimento giovanile del Popolo della Libertà: abolire per legge quei partiti e quei personaggi pubblici che, a loro dire, inneggiano all’odio verso il premier Silvio Berlusconi. I giovani pidiellini puntano naturalmente il dito contro l’Italia dei Valori e Antonio Di Pietro, contro Rifondazione comunista, Marco Travaglio e Michele Santoro, rei con le loro accuse di aver istigato la violenza contro il Cavaliere.
Se, invece, si tratta solo di una manovra pubblicitaria per ottenere un pizzico di visibilità, allora ci facciamo una risata, anche se ai promotori vanno i complimenti per aver ottenuto il loro scopo. Ma, partendo dal presupposto di seriosità dell’iniziativa, la cosa mi preoccupa non poco. Nascendo poi il tutto in una provincia dove il PdL coesiste in alleanza con la Lega Nord, molto rappresentativa, la proposta assume i contorni del paradosso".
Poi, il massimo esponente dell’Italia dei Diritti rincara la dose sulla Lega Nord: “Stiamo parlando di un partito che da sempre inneggia al razzismo, all’omofobia e, quindi, all’odio verso persone considerate, secondo il loro pensiero distorto, ‘diverse’. Non dimentichiamo, per ultimi, i cori di Matteo Salvini contro i napoletani e le sempre forti e discutibili frasi pronunciate dal vicesindaco di Treviso, Giancarlo Gentilini. E se odio genera inevitabilmente violenza, per quanto riguarda la Lega l’equazione è stata da sempre esplicitata da frasi che non lasciano spazio a dubbi di sorta, su tutte vorrei ricordare le seguenti ‘Il tricolore lo uso per pulirmi il culo’, ‘Imbracceremo i fucili per fermare i romani’, ‘Pulizia etnica contro i culattoni’. Perciò – prosegue deciso De Pierro – se tolleriamo, seppur a mio parere in maniera indecorosa, un partito come quello di Bossi addirittura al governo, dove occupa quelle poltrone tanto demonizzate al grido di ‘Roma ladrona’, ma che poi diventano molto comode per le terga padane, allora non vedo come si possa chiedere l’abolizione di altri partiti democratici”.



Inoltre è possibile osservare nel seguente video del 13/12/09, dal minuto 2:40 in poi, giovani berluscones inneggiare al Duce e augurare la morte ai manifestanti del dissenso al governo presentatisi in piazza:



Proprio come nel 2006, con gli stessi slogan "Viva il Duce!", i berluscones (non solo i giovani) inneggiavano al Duce ad un comizio elettorale di Berlusconi in occasione della campagna elettorale per le politiche del 2006:



Per maggiori e dettagliate informazioni sui legami tra il governo Berlusconi e le organizzazioni neofasciste e neonaziste consigliamo di prendere visione del documentario Nazirock di cui proponiamo un estratto:




ORA E SEMPRE RESISTENZA!

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