martedì 22 novembre 2016

Articolo sul Comitato grugliaschese per il NO - La Stampa nazionale martedì 22/11



Comitato grugliaschese per il NO alle modifiche costituzionali e Italicum

Grugliasco su La Stampa nazionale di oggi martedì 22/11/2016 pagina 7: intervista sul campo ai nostri volontari del Comitato del NO al gazebo di sabato in viale Echirolles. Tre generazioni a confronto, unite nella difesa della Costituzione: Fabrizio, 28 anni, nipote di partigiani e deportati nei lager nazisti, direttivo ANPI; Tamara, 40 anni, mamma di 2 bambini, simpatizzante ANPI; Nello, 62 anni, figlio del partigiano Missio, direttivo ANPI. Rappresentano l'impegno dell'Italia che fa vivere la Costituzione, attraverso le lotte sociali per i diritti, contro la privatizzazione dei servizi pubblici essenziali e la mercificazione dei beni comuni. Persone diverse, per età, percorsi ed esperienze, unite oggi nello spirito che fu della Resistenza antifascista e che continua ancora oggi. Voce anche al Sindaco di Grugliasco e al delegato FIOM-CGIL Giacomo Zulianello (iscritto ANPI anche lui!). La memoria non è passato. La Resistenza è viva ed è in cammino verso il futuro!
 
La Stampa, martedì 22/11/2016 pagina 7
La bancarella per il No nella Stalingrado torinese
“Gli esclusi sono con noi”
Tra gli attivisti: “La Costituzione funziona, va applicata”

di Davide Lessi

«Se votasse questo mercato sarebbe un plebiscito per noi». Tra le luci al neon che già lampeggiano per Natale e il Dash in offerta, il comitato del No prova a sbilanciarsi su cosa succederà il 4 dicembre. Benvenuti a Grugliasco, prima cintura di Torino, la «Stalingrado dell’Ovest»: città di 40 mila anime che, fatta eccezione per la parentesi di Tangentopoli, ha sempre votato liste di sinistra e centro-sinistra. Sempre, praticamente dal 1946, dal primo referendum per la Repubblica. Questa, però, è un’altra storia.
«Stamattina tra le bancarelle di viale Echirolles è passata anche l’ex governatrice Mercedes Bresso per sostenere le ragioni del Sì», racconta Fabrizio Grandinetti. E chiosa: «Un’accoglienza morbida». Lui ha 28 anni, lavora come tutor dell’apprendimento a Torino, ma quelli del No, l’hanno già ribattezzato «il professore». Distribuisce volantini, spiega le ragioni per votare contro. E quando ha un dubbio chiama al telefono una docente di diritto costituzionale. «È da aprile che abbiamo allestito il banchetto. Ogni sabato ci ritroviamo qui, siamo una ventina di persone», spiega.
Volontari, gente con storie e provenienze diverse, riunite intorno a un gazebo. A Grugliasco come negli oltre 700 comitati registrati in Italia. «Vota no, salviamo la Costituzione», urla il pensionato Nello, 62enne con la tessera Anpi mentre distribuisce i depliant a pochi passi da Parco della Resistenza. Poi si ferma un attimo, racconta del padre partigiano e di come si è riavvicinato alla politica attiva. «Io abito a piazza Massaua, ma quando ho visto questi giovani che sacrificavano il loro tempo libero per un’ideale non ho potuto che unirmi». E aggiunge: «Il bello è che non stanno solo su Facebook ma sono qui tra la gente, a spiegare perché questa riforma snatura lo spirito costituente. La nostra Carta è bella, andrebbe solo applicata».
C’è chi, come Fabrizio, ha iniziato nel 2011 con la battaglia referendaria dell’acqua pubblica. Altri, come Tamara, 40enne impiegata e madre di due bambini, ha sperimentato da poco l’importanza della partecipazione. «L’anno scorso, a Grugliasco, volevano privatizzare l’asilo comunale ma unendo le forze con un gruppo di genitori siamo riusciti a bloccarli». Passa un uomo con il giubbotto delle Olimpiadi invernali di Torino, quelle del 2006: non prende il depliant. «Io voto Sì», ribatte. Gli chiedono perché. «Questione d’intelligenza», risponde senza dire altro.
Si va avanti, così: a slogan. Vanificando tante volte il lavoro dei volontari che vorrebbero entrare nel merito. La sensazione è che la gente sia stanca, oberata di informazioni. Anche chi accetta il volantino non lo fa per confrontarsi, ma per appartenenza: «Sono con voi, voterò No», dicono. Per un’analisi più argomentata aiuta bussare alle porte del Municipio. «Anche Grugliasco è spaccata», ammette il sindaco di centrosinistra Roberto Montà. E spiega: «C’è un sentimento di frustrazione che viene intercettato dalla campagna referendaria. Penso alle fasce fragili, ai giovani, ai lavoratori dell’edilizia e agli operai metalmeccanici che hanno sofferto tanto questa crisi». Tra questi Giacomo Zulianello, 50enne, che dopo sette anni di cassa integrazione a zero ore alla Bertone ha trovato un po’ di respiro con l’arrivo della Maserati. «Ma non basta - dice il rappresentante sindacale della Fiom - farò campagna per il No». Tira un vento contro anche qui, nell’ex Stalingrado dell’Ovest.

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