Grugliasco, Venerdì 15 maggio 2015
"L'ANPI
ha lo scopo di: battersi affinché i principi informatori della Guerra di Liberazione
divengano elementi essenziali nella formazione delle giovani generazioni;
concorrere alla piena attuazione, nelle leggi e nel costume, della Costituzione
Italiana, frutto della Guerra di Liberazione, in assoluta fedeltà allo spirito
che ne ha dettato gli articoli; dare aiuto e appoggio a tutti coloro che si
battono, singolarmente o in associazioni, per quei valori di libertà e di
democrazia che sono stati fondamento della guerra partigiana e in essa hanno
trovato la loro più alta espressione."
[Statuto Nazionale ANPI, articolo 2, lettere i, l, m]
“Ogni
tempo ha il suo fascismo: se ne notano i segni premonitori dovunque la
concentrazione di potere nega al cittadino la possibilità e la capacità di
esprimere ed attuare la sua volontà. A questo si arriva in molti modi, non
necessariamente col terrore dell'intimidazione poliziesca, ma anche negando o
distorcendo l'informazione, inquinando la giustizia, paralizzando la scuola,
diffondendo in molti modi sottili la nostalgia per un mondo in cui regnava
sovrano l'ordine, ed in cui la sicurezza dei pochi privilegiati riposava sul
lavoro forzato e sul silenzio forzato dei molti”.
[Primo Levi, 1974]
“Mobilitiamoci
per lanciare l’allarme contro un progetto che, unendosi ad una legge elettorale
come quella che è stata approvata alla Camera ed al proposito di irrobustire i
poteri del Presidente del Consiglio e del Governo, si risolverebbe in una
ulteriore e grave riduzione degli spazi di democrazia, che subiscono da tempo
una lenta ma progressiva erosione e che, invece, l’ANPI considera intangibili,
alla luce dei princìpi e dei valori costituzionali”.
[Comitato Nazionale ANPI, 18 aprile 2014]
La
svolta autoritaria è incompatibile con l'Antifascismo e l'A.N.P.I.
La Sezione ANPI "68 Martiri" di Grugliasco condivide
integralmente i contenuti dell'articolo "con perfetto stile fascista"
- pubblicato il 15 aprile su Libertà e Giustizia - di Sandra Bonsanti, già
autorevole ospite del grande convegno sulla Costituzione organizzato dall'A.N.P.I.
Nazionale a Torino il 21/01/15.
Nel 70° anniversario della Liberazione, abbiamo sfilato in corteo il 25
Aprile e il 1° Maggio con uno striscione recante la scritta "A.N.P.I.
contro la svolta autoritaria per la Costituzione", in aperta e
pubblica presa di posizione contro le politiche autoritarie, revisioniste,
militariste, repressive e filopadronali del governo Renzi, che "con
perfetto stile fascista, senza discussione" e "con disciplina
assoluta" delle forze che lo sostengono, sta realizzando "un
vero e proprio colpo di stato".
Solo negli ultimi mesi, il Parlamento ha
votato la demolizione dei diritti dei lavoratori definita "job act", lo stravolgimento della
Costituzione su ispirazione della J.P. Morgan, la legge elettorale "Italicum", la controriforma scolastica
definita "buona scuola" che
demolisce la scuola pubblica: scelte che si aggiungono ad altre gravi già
assunte (come "fiscal compact",
"sblocca Italia", pareggio
di bilancio in Costituzione) che restringono sempre più gli spazi di libertà -
già ampiamente ridotti - e che combinate insieme sanciscono la fine della
democrazia, anche formale, in Italia. Tali provvedimenti sono estranei
e contrari allo spirito della Resistenza, nonché ai valori antifascisti espressi
nella Costituzione repubblicana, e costituiscono offesa nei confronti dei
Caduti per la Libertà nella Guerra di Liberazione.
Hanno espresso voto favorevole a queste leggi
anche parlamentari iscritti e dirigenti dell'A.N.P.I., e molti altri dirigenti a
livello locale sono promotori di campagne pubbliche per il loro sostegno.
Basta con questa vergogna, questo non è
Antifascismo, la Costituzione afferma altro!
Dirigenti A.N.P.I. che abbiano votato a
favore di tali provvedimenti non dovrebbero più essere considerati come tali: non
si può ricordare la Resistenza quando si è nell'A.N.P.I., affermando a parole
di difendere la Costituzione, e poi in Parlamento offendere la memoria dei
Caduti, votando contro la Costituzione in favore dell'autoritarismo e della
demolizione dei diritti.
Non possiamo più tollerare la presenza di
questi indegni rappresentanti istituzionali nella vita associativa dell'A.N.P.I.,
addirittura con ruoli di responsabilità politica e rappresentativa, come
relatori nelle commemorazioni e come oratori ufficiali il 25 aprile, con i foulard
partigiani al collo cantando Bella Ciao insieme ai Partigiani, mentre di fatto
propugnano l'autoritarismo, anticamera della dittatura.
Giudichiamo incompatibile la permanenza nell'A.N.P.I.
di chi, più volte richiamato anche dall'ANPI Nazionale con manifestazioni e
appelli, prosegue a sostenere con il proprio voto e le proprie risorse le politiche
autoritarie e incostituzionali del governo, incompatibili tanto con i valori e
i principi dell'antifascismo espressi dalla Resistenza con il sacrificio di tanti
Caduti per la Libertà, quanto con la storia e i principi statutari dell'A.N.P.I.
Riteniamo che si debba porre fine a
quest'incoerente, negativa e strumentale presenza all'interno dell'Associazione,
che nel corso del tempo ha generato danni all'attività, all'immagine e
all'autorevolezza dell'A.N.P.I.
Faremo la nostra parte affinché l'A.N.P.I.
diventi sempre di più la casa di tutti gli antifascisti: chi demolisce la
Costituzione, chi cancella la democrazia, chi antepone privilegio e profitto ai
diritti, offende la Resistenza e insulta i Partigiani, e dovrebbe coerentemente
accomodarsi fuori dall'Associazione.
Per la Costituzione,
contro la svolta autoritaria: fuori i collaborazionisti dall'A.N.P.I.!
il Comitato di
Sezione ANPI "68 Martiri" Grugliasco
Con perfetto stile fascista
di Sandra Bonsanti, 15 aprile 2015
di Sandra Bonsanti, 15 aprile 2015
Fonte: http://www.libertaegiustizia.it/2015/04/15/con-perfetto-stile-fascista/
Non è la prima volta: molta storia d’Italia, dal secolo scorso ad oggi, è costellata di tentativi di capi del governo di “impossessarsi”, attraverso una legge elettorale, del Parlamento per poter governare come piace a loro.
Riuscì nel 1928 a Mussolini e la legge passò con 161 voti contro 46: oggi nessuno ricorda i 161, ma i nomi di quei 46 sono sempre citati nei libri di storia. Il “Foglio d’ordini” del partito nazionale fascista scrisse che l’approvazione della legge elettorale era avvenuta “con perfetto stile fascista, senza discussione, con disciplina assoluta”. Da allora quando Mussolini entrava nell’aula, quello che restava del Parlamento si alzava in piedi e cantava “Giovinezza”.
Un’altra volta ci provò Alcide De Gasperi con la sua legge truffa proposta dal ministro Scelba che assegnava il 65 per cento dei seggi alla lista che avesse raggiunto il 50 per cento più uno.
Fu adoprata per le
elezioni del ’53 e già l’anno successivo venne abrogata.
L’Italicum attualmente alla Camera è un mostro ancora peggiore, aberrante secondo la definizione di molti esperti: non rappresenta l’elettorato ma le scelte del capo del partito; consegna la Camera e quel po’ di istituzioni rimaste a una minoranza, creando una situazione di premierato assoluto, di elezione diretta del presidente del consiglio.
L’Italicum attualmente alla Camera è un mostro ancora peggiore, aberrante secondo la definizione di molti esperti: non rappresenta l’elettorato ma le scelte del capo del partito; consegna la Camera e quel po’ di istituzioni rimaste a una minoranza, creando una situazione di premierato assoluto, di elezione diretta del presidente del consiglio.
In questa situazione allarmante Renzi si diverte ancora a dire che nulla può cambiare altrimenti sarebbe come giocare a Monopoli. Si parla invece di mettere la fiducia, dovessero traballare i numeri all’ultimo momento. E Giorgio Napolitano è riuscito a inserirsi nel dibattito in corso cercando di bloccare qualunque iniziativa il presidente Mattarella avesse voluto prendere.
Un vero e proprio colpo di Stato. Contro il quale i cittadini sono disarmati e impotenti. E i parlamentari intimiditi dalla minaccia di essere cacciati dal partito e di elezioni anticipate.
A settant’anni dalla Liberazione non c’è proprio da festeggiare.
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