mercoledì 3 febbraio 2010

ANPI Nazionale: Berlusconi a Tel Aviv inneggia alla Liberazione in modo strumentale



Berlusconi a Tel Aviv inneggia alla guerra di liberazione dal nazifascismo

Prendendo la parola davanti alla Knesset, il Parlamento in Israele, Silvio Berlusconi ha detto che l'Italia "trovò la forza di riscattarsi" dall' "infamia delle leggi razziali di cui si macchiò purtroppo nel 1938" attraverso "la lotta di liberazione dal nazifascismo".
"La dichiarazione di Berlusconi a proposito della guerra di liberazione che ha riscattato l'Italia dal nazifascismo - ha commentato Armando Cossutta, vice presidente vicario dell'ANPI - non mi meraviglia. Sono concetti che aveva già espresso un anno fa nella ricorrenza del 25 aprile, ma purtroppo nei mesi successivi se ne è poi scordato.
Oggi - ha aggiunto Cossutta - li riprende e temo che lo faccia, come sempre, in modo strumentale, probabilmente perché la visione della tragedia della Shoah e delle persecuzioni naziste lo hanno fortemente colpito e anche perché, attento come è ai sondaggi, Berlusconi non può non sapere che la grande maggioranza del popolo italiano difende la causa della guerra di liberazione che ha garantito la democrazia in Italia con la Repubblica e la Costituzione".
Ora, ha concluso il vicepresidente dell'Anpi, "il presidente del Consiglio tenga ben presente che l'anniversario della Liberazione, il prossimo 25 aprile, deve essere celebrato solennemente in tutti i comuni italiani, nelle caserme e nelle scuole e questo è un compito del Governo".

3 commenti:

Aldo Olivero ha detto...

Spett. ANPI Grugliasco,

Io penso che la posizione strumentale sia quella di Cossutta...
Per dare un giudizio sulla visita di Berlusconi mi fonderei su quanto hanno espresso gli israeliani stessi.

ANPI Grugliasco ha detto...

Consigliere Olivero,
siamo lieti che anche Lei abbia avuto modo di maturare un'opinione in proposito.
RicordandoLe l'importanza di osservare fatti ed eventi da diversi punti di vista, anzichè da uno solo, La invitiamo a prendere visione anche di questa posizione:

Italia, Ong esprimono dissenso e preoccupazione per le parole di Berlusconi alla Knesset. Si riferiscono, in particolare, a quanto espresso sull'ultima aggressione militare dell'esercito israeliano a Gaza che il Presidente del Consiglio ha definito "giusta reazione ai missili di Hamas lanciati da Gaza".

Le Organizzazioni non Governative italiane che operano nei Territori Occupati Palestinesi hanno espresso forte dissenso e preoccupazione per le dichiarazioni rilasciate dal Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi durante la sua visita in Israele e Betlemme e, in particolare, quelle sull' ultima aggressione militare dell'esercito israeliano a Gaza che il Presidente del Consiglio ha definito "giusta reazione ai missili di Hamas lanciati da Gaza".
"Tale aggressione militare - spiegano - ha provocato 1.400 vittime, tra cui molte donne e più di 340 bambini, e ha colpito la popolazione civile anche attraverso l'uso di armi proibite dalle Convenzioni Internazionali come il fosforo bianco, cosi come confermato nell'indagine avviata dalle Nazione Unite che ha portato alla redazione del Rapporto Goldstone le cui raccomandazioni sono state approvate in seno all'Assemblea Generale con 114 voti a favore, 44 astenuti e 18 contrari, tra cui quello dell'Italia. Il Rapporto Goldstone ha, inoltre, definito crimini di guerra molti atti condotti dall'esercito isrealiano durante l'operazione Piombo Fuso, in violazione del diritto umanitario internazionale e dalla la IV Convenzione di Ginevra". Le Ong sottolineano che l'indagine avviata dalle Nazioni Unite è ancora in corso e che, nel frattempo, il Governo israeliano ha ammesso l'utilizzo del fosforo bianco e, implicitamente, la distruzione ingiustificata di edifici civili ricompensando le Nazioni Unite con 10,5 milioni di dollari per i danni provocati alle strutture dell'Unrwa.


Le Ong italiane, quindi, si dissociano totalmente dalle posizioni del Presidente del Consiglio ed esprimono il loro sconcerto "per la scelta di normalizzare i rapporti commerciali e di cooperazione con Israele, mentre sono in corso operazioni militari su Gaza, mentre continua l'assedio e l'impossibilità di assistenza umanitaria a oltre un milione e mezzo di persone, mentre continuano gli espropri e le demolizioni di case a Gerusalemme - precisano in un comunicato - mentre assistiamo a repressione ed arresti di padri di famiglia ed attivisti palestinesi che protestano, in modo pacifico, contro la confisca dei propri terreni agricoli per la costruzione del Muro, violando gli stessi principi e norme di diritto alla vita ed alla libertà, alla base della nostra Costituzione e dell'ordinamento internazionale che regola le relazioni tra individui e tra stati".
Le ong italiane, confermando il loro impegno per il raggiungimento di una pace giusta, condizione indispensabile per la sicurezza e per l'integrazione dello stesso stato d'Israele nella regione, chiedono una mobilitazione della società civile italiana ed una maggiore attenzione alla questione medio orientale da parte della nostra collettività. Infine si rivolgono alla comunità internazionale affinché agisca con urgenza per il pieno riconoscimento dei diritti del Popolo palestinese sanciti dal diritto internazionale e, dalle numerose Risoluzioni delle Nazioni Unite approvate dal 1948 ad oggi.

ANPI Grugliasco ha detto...

Confidando nella Sua capacità di saper coniugare le affermazioni di Berlusconi espresse sulla Liberazione con quelle espresse sul massacro dei palestinesi, Le auguriamo buona giornata.