Grugliasco,
venerdì 11 Gennaio 2019
Solidarietà
antifascista a 5 torinesi militanti YPJ / YPG:
tessera
dell'ANPI al merito dalla Sezione ANPI di Grugliasco
Recentemente
sono state richieste da un pm di Torino misure restrittive di libertà
per 5 giovani torinesi, la cui unica colpa è quella di essersi
recati in Siria e aver partecipato alla lotta delle comunità kurde
YPG e YPJ contro l'ISIS, lo Stato islamico terrorista che rappresenta
di fatto una forza d'invasione multinazionale e coloniale, il cui
progetto sociale imperialista secondo cui gli infedeli sono nemici da
eliminare o rendere schiavi è una minaccia per i popoli del Medio
Oriente e per l'intera civiltà umana.
Nei
fatti, l'ISIS è la negazione del mondo di libertà e giustizia
sociale per cui Partigiane e Partigiani hanno lottato anche in Italia
durante la Guerra di Liberazione dal nazifascismo. Sono infatti noti,
oltre i crimini e le stragi in Siria e Iraq, gli attentati commessi
dall'ISIS contro i civili in tutta Europa: opporsi al modello
reazionario e liberticida dello Stato Islamico è dovere di tutti e
di ciascuno.
Criminalizzare
le Unità di Protezione del Popolo (YPG) e le Unità di Protezione
delle Donne (YPJ), inquadrate nelle Forze Siriane Democratiche a
difesa della popolazione civile, vuol dire anche portare un
pericoloso precedente sul piano internazionale, quindi ci chiediamo
in modo semplice e diretto: da che parte stanno le istituzioni
italiane, sostengono l'ISIS o appoggiano chi lo combatte?
La
rivoluzione delle comunità kurde del Rojava costituisce
un'alternativa concreta sia al terrore dell'ISIS e sia al capitalismo
dell'Occidente: i kurdi non solo combattono contro l'ISIS, ma animano
comunità fondate sull'uguaglianza e l'autogoverno popolare dal
basso, fatto che ci riporta alla mente le nostre Repubbliche
partigiane italiane sorte nel 1944 in Ossola, Carnia e Friuli
Orientale.
L'afflusso
di coraggiose e generose volontarie e volontari da tutto il mondo
nelle fila delle YPG e delle YPJ ricorda la lotta internazionalista
che i nostri nonni e bisnonni hanno combattuto contro il fascismo in
Spagna con le Brigate Internazionali e dal nostro punto di vista
rappresenta una delle vigorose avanguardie dell'Antifascismo del XXI
secolo.
Contro
questi cinque volontari è stata chiesta la sorveglianza speciale, in
quanto sarebbero da considerare “socialmente pericolosi” perché
in possesso di addestramento militare appreso durante la lotta in
Siria e che potrebbe essere trasmesso ad altri qui in Italia.
Oltre
a ricordare che si tratta di misure repressive di derivazione
fascista e che si tratta di processi alle intenzioni perché nessun
reato è stato commesso, vorremmo ricordare i preziosi e costruttivi
contatti diretti che abbiamo avuto con alcuni di loro.
Davide
Grasso è stato nostro ospite d'onore a Grugliasco il 25 Aprile 2017,
proprio durante la Festa di Liberazione dal nazifascismo: è stato
uno degli incontri più interessanti e formativi che abbiamo
organizzato in questi anni, proprio perché centrato sull'attualità,
perché la memoria non è passato ma esercizio quotidiano nel
presente. Tra i documenti inseriti nella richiesta del pm vi è anche
la copertina del libro scritto da Davide, Hevalen,
perché sono andato a combattere l'ISIS in Siria,
quasi come se diffondere testimonianze di lotta contro il terrorismo
fosse un atto pericoloso o criminale. Secondo noi Hevalen
dovrebbe essere conosciuto e diffuso tanto nelle sedi delle
organizzazioni antifasciste quanto nelle scuole e tra gli insegnanti,
dato il suo alto profilo formativo; Paolo è un militante
antifascista della comunità libertaria del Barocchio di Grugliasco,
sempre presente alle manifestazioni contro i neofascisti: con lui e
Jack abbiamo condiviso momenti di lotta anche sul territorio di
Grugliasco; Eddi e Jacopo, infine, li abbiamo incontrati più volte
nella lotta NO TAV in Val Susa, contro la militarizzazione del
territorio.
Jacopo,
Eddi, Paolo, Davide e Jack sono nostri compagni di lotta: al di là
delle differenze di percorsi, esperienze, idee e pratiche, noi
dell'ANPI sentiamo il dovere di schierarci al loro fianco di fronte
all'assurda criminalizzazione della lotta contro il terrorismo
internazionale, vero attacco repressivo pericoloso non solo per loro,
ma per tutti coloro che oggi lottano su ogni fronte impegnandosi a
costruire un mondo diverso, che ponga guerra, sfruttamento e razzismo
fuori dalla storia.
Esprimiamo
quindi, calorosamente e affettuosamente, la nostra piena solidarietà
a Davide, Paolo, Eddi, Jacopo e Jack, confermiamo l'adesione al
corteo del 19 gennaio in Torino e la presenza al presidio del 23
gennaio davanti la Tribunale.
Quale
ringraziamento e scelta di campo, intendiamo inoltre conferire la
tessera dell'ANPI al merito a tutti e 5 i volontari YPG-YPJ per la
concreta adesione ai valori dell'Antifascismo e
dell'Internazionalismo durante l'Assemblea di Sezione che svolgeremo
domenica 13 gennaio mattina in Grugliasco: un simbolo tangibile di
appartenenza e continuità degli ideali della Resistenza, attraverso
la lotta per un mondo di Pace e Libertà.
Ci
teniamo a consegnare un riconoscimento di alto valore civile a queste
5 persone per la coerenza dimostrata e per il rispetto che si deve a
chi lotta per difendere tutti, mettendo in conto di sacrificare anche
la vita, come recentemente accaduto al volontario italiano YPG Hiwa
Bosco (Francesco Giovanni Asperti), caduto il 7 dicembre 2018 a
Dêrika/Al Mālikiyah.
Oggi
più che mai occorre essere partigiani: significa prima di tutto non
voltarsi dall'altra parte di fronte alle ingiustizie, significa
solidarietà e condivisione delle lotte comuni, al di là delle
differenze.
“Vivo,
sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli
indifferenti.”
Antonio Gramsci, 1917
Ora
e sempre Resistenza!
il
Comitato di Sezione A.N.P.I. “68 Martiri” Grugliasco
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