Grugliasco, 27 aprile 2014
Prima vennero per i comunisti
e io non alzai la voce
perché non ero un comunista.
Poi vennero per i socialdemocratici
e io non alzai la voce
perché non ero un socialdemocratico.
Poi vennero per i sindacalisti
e io non alzai la voce
perché non ero un sindacalista.
Poi vennero per gli ebrei
e io non alzai la voce
perché non ero un ebreo.
Poi vennero per me
e allora non era rimasto nessuno
ad alzare la voce per me.
[Martin
Niemoller]
Si parte e si torna insieme!
Solidarietà dell’ANPI al Movimento NO
TAV
alla fiaccolata della Liberazione del
24 aprile sera a Torino
La Festa di Liberazione dal nazifascismo del 25 Aprile è una
giornata sia di ricordo e riflessione dedicata ai Partigiani e a tutti coloro
che hanno liberato l’Italia dall'occupazione nazifascista, sia di rilancio
per tutte le lotte antifasciste in corso oggi, per la realizzazione di una
società concretamente fondata sulla libertà, la giustizia sociale, la
solidarietà, i diritti civili e i diritti umani inalienabili.
Il frutto tangibile della vittoria dei Partigiani sul nazifascismo
è la libertà, garantita dalla Costituzione: libertà intesa anche nella libera espressione
del dissenso.
Tradizionalmente a Torino, il 24 aprile sera, tutti i
soggetti antifascisti manifestano uniti per le vie del centro cittadino, per
rendere onore ai Partigiani e per richiamare l’attenzione sulle lotte sociali
di oggi, rifiutando esplicitamente una visione della Resistenza puramente
reducistica e facilmente strumentalizzabile: partiti, sindacati, associazioni,
movimenti, comitati, gruppi, singoli cittadini, migliaia di persone, tutte
insieme per la Resistenza e l’antifascismo.
Giovedì 24 aprile 2014, durante la fiaccolata, le forze
dell’ordine hanno impedito a una parte dei manifestanti - con particolare attenzione
verso la delegazione del Movimento NO TAV - l'accesso a piazza Castello, luogo
della conclusione della manifestazione, circondandoli, senza reali esigenze di mantenimento dell’ordine pubblico, e procedendo
ad una vera e propria selezione su chi aveva o meno il diritto di partecipare
alla manifestazione.
Impedire e contrastare la partecipazione degli antifascisti
alle manifestazioni partigiane significa offendere i Partigiani e i Caduti per
la Libertà.
Nella sostanza, davanti ai nostri occhi, di fronte alle
bandiere partigiane, parte delle istituzioni hanno operato concretamente la
sospensione dei diritti costituzionali, dando luogo a un vergognoso atto di
ingiustizia senza precedenti nella tradizionale fiaccolata partigiana torinese.
Tale azione si inserisce nel più ampio contesto di una
preoccupante deriva antidemocratica che parte dalla criminalizzazione del
Movimento NO TAV, come ormai da anni diverse Sezioni ANPI denunciano quotidianamente,
per arrivare alla denigrazione della Resistenza antifascista da parte di alcuni
settori delle istituzioni repubblicane, nonché all’agibilità politica e di
piazza a formazioni neonaziste.
Tutto ciò è inammissibile e intollerabile: non sono le forze
dell’ordine a decidere chi può o non può partecipare alle manifestazioni
antifasciste e partigiane della Festa di Liberazione dal nazifascismo.
Ciò a cui abbiamo assistito è stato esclusivamente un attacco
alla libertà di espressione e di movimento contro compagne e compagni che
manifestavano a fianco dell’ANPI per gli stessi valori e per le stesse idee di
libertà, giustizia e rivendicazione dei diritti costituzionali, conquistati al
prezzo del sangue partigiano.
In solidarietà a quanto stava accadendo, evento senza
precedenti, lo striscione del Comitato ANPI Provinciale di Torino non è stato
portato sotto al palco delle orazioni ufficiali, ma è rimasto a fianco dello
striscione NO TAV perché, nella linea di principio più solidale e democratica,
“se colpiscono uno, colpiscono tutti; se
non passa uno, non passiamo tutti; se tolgono il diritto a uno, lo tolgono a
tutti; si parte e si torna insieme”.
Le compagne e i compagni del Comitato Provinciale ANPI,
provenienti da diverse Sezioni, hanno immediatamente preso posizione e non si
sono resi complici di tale abuso: hanno compiuto una scelta che, per la sua
portata concreta, vale più di cento comunicati.
Riteniamo comunque preoccupante l’indifferenza e il silenzio
di numerosi cittadini presenti - anche con ruoli di responsabilità
istituzionale fino ai più alti livelli di rappresentanza parlamentare - di
fronte a tale ingiustizia; addirittura abbiamo ascoltato iscritti ANPI di
alcune Sezioni affermare che “beh, basta
fare il giro e si passa, tanto la polizia ha fermato solo i NO TAV; dai, fate
il giro, fate il giro!”.
Invitiamo la Presidenza del Comitato ANPI Provinciale di
Torino a pubblicare e diffondere quanto avvenuto, incluse le ragioni della
propria ragionevole presa di posizione.
Auspichiamo che in futuro non si verifichino più episodi
inaccettabili come quest’anno e che si ristabilisca il rispetto per la
Resistenza e per il suo eterno significato, nonché per chi cerca di portarne
avanti i valori con un impegno quotidiano, concreto e coerente.
Ora e sempre
Resistenza!
Il Comitato di Sezione ANPI “68 Martiri” Grugliasco
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