Grugliasco, Venerdì 19 Luglio 2013
La Sezione ANPI “68 Martiri” Grugliasco chiama a raccolta la cittadinanza per un
Comitato in difesa della Resistenza e
della Costituzione
“Se voi volete andare in pellegrinaggio
nei luoghi dove è nata la nostra Costituzione, andate nelle montagne dove
caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove
furono impiccati. Dovunque è morto un Italiano per riscattare la libertà e la
dignità della nazione, andate là, o giovani, col pensiero, perché là è nata la
nostra Costituzione”.
[Piero Calamandrei,
Discorso ai giovani sulla Costituzione nata dalla Resistenza, 26 gennaio 1955]
“Sono stati
superati i confini della legalità e della decenza costituzionale. Adesso è
l’ora di raccogliere attorno a un unico obiettivo tutte le forze, le
associazioni, i movimenti che scelgono di opporsi allo scardinamento della
Repubblica parlamentare”.
[Gustavo
Zagrebelsky, Presidente dell’associazione Libertà e Giustizia, 14 giugno 2013]
"Siamo in emergenza
economica, sociale, costituzionale. E dunque dobbiamo attivarci in modo più
intenso e, per quanto possibile, nuovo. Dobbiamo poi difendere con fermezza la
Costituzione da ogni attacco, da chiunque provenga; abbiamo avuto dei momenti
in cui la Costituzione era in forte
pericolo e ci siamo difesi anche col referendum; ma si trattava, allora, di
mettersi contro una maggioranza capeggiata da Berlusconi ed era quindi
relativamente semplice. Adesso possiamo trovarci contro l’intero Governo e
l’intera maggioranza; e dunque il lavoro è più difficile anche per noi; ma non
possiamo transigere sulla Costituzione".
[Carlo Smuraglia, Presidente
del Comitato Nazionale ANPI, 26 giugno 2013]
“Le Costituzioni
non sono un puro atto di diritto positivo imposto comunque da un legislatore:
esse nascono da un processo storico, sono memoria e progetto e, come tali,
definiscono l'identità di un popolo, di una comunità politica organizzata in
Stato. La nostra Costituzione porta dentro di sé la memoria di 100 anni di
storia italiana, nel bene e nel male; contempla le ferite del fascismo, il suo
ripudio attraverso la lotta di liberazione e realizza le garanzie perché il
fascismo non venga più riprodotto, attraverso una tecnica di equilibrio dei
poteri che impedisce ogni forma di dittatura”.
[Comitati Dossetti,
8 luglio 2013]
L’ANPI, Associazione Nazionale Partigiani
d’Italia, Ente Morale dal 1945, è custode della vicenda storica attraverso la
quale l’Italia è riuscita a passare dalla dittatura fascista alla democrazia e
di coscienza critica del Paese, per la difesa e la piena attuazione della
Costituzione, nonché della memoria della strage nazifascista dei 68 Martiri del
29 e 30 aprile 1945 quale episodio fondativo dell’identità repubblicana,
costituzionale e antifascista della città di Grugliasco.
La Sezione ANPI “68
Martiri” Grugliasco convoca un’assemblea cittadina per avviare un confronto e
un dibattito cittadino sull'attuale stravolgimento della Costituzione,
aggredita dal Governo e dalla maggioranza del Parlamento, sia nella sostanza
che nelle modalità, attraverso il DDL 813, vero e proprio “grimaldello” con cui
poter stravolgere l’ordinamento repubblicano, democratico e costituzionale del
Paese.
La Costituzione
repubblicana, da sempre considerata impedimento per i propri affari da una
parte politica che non ha contribuito a scriverla e la cui cultura è estranea e
contrapposta ai suoi limiti scaturiti dai principi dalla Guerra di Liberazione,
è oggi avversata da buona parte del Parlamento italiano che sostiene l’attuale
Governo, il quale ha posto le basi ideologiche e tecniche per una modifica di
tale portata da rendere quest'atto un'abrogazione, di fatto, della stessa Carta
fondante la Repubblica, nata dalla Resistenza.
Si tratta di ridurre la sovranità popolare e
di modificare profondamente la divisione dei tre poteri dello Stato – di
rivoluzionaria conquista – attraverso un cambio di forma di Governo, spostando
la bilancia del potere dal Parlamento al Governo, reso a suo volta dipendente
da un uomo solo al comando, richiamando esplicitamente all’esperienza a cui ha
posto fine la Resistenza.
Queste modifiche andrebbero inevitabilmente a
stravolgere anche la prima parte della Costituzione, laddove si parla dei
diritti e dei doveri dei cittadini, rendendoli tutti meno sicuri di poter
continuare ad esercitare la libertà individuale e collettiva attraverso tutte
le vie democratiche, nella Costituzione espresse e tutelate
Inoltre, tali modifiche vengono fatte al di
fuori dei tempi e delle procedure costituzionali disciplinate dall’art. 138,
violando le stesse regole che i parlamentari e i governanti tutti hanno giurato
di conoscere, rispettare e difendere.
Il Parlamento attuale non ha ricevuto alcuna
investitura popolare per procedere ad una revisione della Costituzione, né
tanto meno ha la statura morale e politica per poterlo fare.
Nessun promotore di questo violento attacco
alla Costituzione si preoccupa di informare e coinvolgere la popolazione
italiana nel processo di discussione, popolazione che ignora in gran parte
quello che sta succedendo, lasciando suo malgrado i manovratori operare
indisturbati.
Ristabilire
l'onorabilità delle istituzioni e della politica è una priorità assoluta per la
Repubblica nata della Resistenza, ma ciò non può avvenire cambiando le regole
democratiche costituzionali, bensì cambiando politica nella sostanza e nelle
modalità, perché alternative d’esempio sono possibili e praticate ogni giorno
da moltissimi cittadini e organizzazioni. Negare ciò vuol dire palesare le
intenzioni di chi vuole cambiare tutto affinché non cambi nulla, o, peggio,
voler far aderire la Costituzione allo stato di malaffare, autoritarismo e
violenza di cui questa politica vive e che questa politica alimenta,
riproducendo e legittimando quale senso comune generalmente accettato pratiche
incostituzionali e antidemocratiche.
L'aggressione nei confronti della Costituzione e
della democrazia non arriva solo dall'interno del Paese, ma anche dall'esterno,
da parte di organizzazioni multinazionali non rispettose della sovranità
popolare nè dei diritti umani. La società finanziaria JP Morgan, gigante
statunitense della finanza globale, in data 28 maggio ha diffuso un documento
di 16 pagine nel quale consiglia ai governi degli Stati europei la ricetta per
risolvere il problema della crisi e del debito: liberarsi delle Costituzioni
antifasciste, individuando nella loro stessa esistenza il problema da
risolvere, ovvero l'ostacolo da superare. Si legge che, relativamente ai limiti
di alcuni Paesi nell'affrontare la crisi, "quando la crisi è iniziata
era diffusa l'idea che questi limiti intrinseci avessero natura prettamente
economica: debito pubblico troppo alto, problemi legati ai mutui e alle banche,
tassi di cambio reali non convergenti, e varie rigidità strutturali. Ma col
tempo è divenuto chiaro che esistono anche limiti di natura politica. I sistemi politici dei paesi del sud, e in
particolare le loro costituzioni, adottate in seguito alla caduta del fascismo,
presentano una serie di caratteristiche che appaiono inadatte a favorire la
maggiore integrazione dell'area europea" e che "i sistemi politici della periferia
meridionale sono stati instaurati in seguito alla caduta di dittature, e sono
rimasti segnati da quell'esperienza. Le
costituzioni mostrano una forte influenza delle idee socialiste, e in ciò
riflettono la grande forza politica raggiunta dai partiti di sinistra dopo la
sconfitta del fascismo. I sistemi politici e costituzionali del sud
presentano tipicamente le seguenti caratteristiche: esecutivi deboli nei confronti dei parlamenti; governi centrali deboli
nei confronti delle regioni; tutele costituzionali dei diritti dei lavoratori;
tecniche di costruzione del consenso fondate sul clientelismo; e la licenza di
protestare se vengono proposte sgradite modifiche dello status quo".
Sembra che il Governo italiano abbia accolto
questo consiglio eversivo e stia provvedendo a darne attuazione: ancora una
volta si minaccia la Costituzione perché essa si pone come ultimo e più importante
baluardo di difesa contro il radicamento del degrado politico permanente e
dell'abbruttimento sociale e culturale.
La Sezione “68 Martiri” Grugliasco, in
adesione a quanto già espresso recentemente e in varie forme sia dal Comitato
Provinciale ANPI di Torino e sia dal Comitato Nazionale ANPI, dichiara il
proprio stato di mobilitazione permanente per contribuire sul proprio
territorio a coinvolgere la popolazione e fronteggiare l’emergenza
costituzionale attualmente in corso.
La Sezione ANPI “68 Martiri” Grugliasco
chiama a raccolta i partiti antifascisti, i sindacati, le associazioni, i
movimenti, i propri iscritti e tutti i cittadini che, riconoscendo l’attuale
emergenza costituzionale e civile, abbiano intenzione di animare una campagna
di mobilitazione attiva e diffusa sul territorio, per la difesa della
Resistenza e della Costituzione dai tentativi di stravolgimento e revisionismo.
La Sezione ANPI “68 Martiri” Grugliasco
invita a considerare i seguenti spunti di riflessione per organizzare una controffensiva
consapevole e intelligente:
1.
La
Costituzione non può essere stravolta in base alle esigenze politiche o alla
maggioranza di governo del momento, soprattutto se composta da una classe
dirigente – come quella attuale – protagonista del degrado morale, culturale e
civile della Repubblica, oltre che non scelta dal popolo sovrano.
2.
La
Costituzione è rigida e inviolabile, non immodificabile: le modifiche
costituzionali sono possibili ma devono essere coerenti con lo spirito
progressista della Guerra di Liberazione e l’equilibrio delle garanzie
costituzionali, nonché necessariamente seguire le regole e i tempi previsti
nell’art. 138 della Costituzione, definito inequivocabilmente dai Costituenti
per garantire equilibrio, dibattito, profonda riflessione e grande partecipazione popolare al processo di
cambiamento.
3.
Le
modifiche della Costituzione devono essere oggetto del più ampio dibattito e
della più ampia condivisione, non solo nelle istituzioni, ma in tutto il Paese,
perché il popolo sovrano deve avere la possibilità di informarsi, comprendere
ed esprimersi in tutte le sue componenti, al fine di vigilare costantemente
sull’aderenza alla democrazia dei propri rappresentanti eletti nelle
istituzioni. Presidenzialismo e semipresidenzialismo costituiscono involuzione
del sistema costituzionale in senso autoritario e la loro realizzazione è già
stata impedita in passato grazie a campagne di mobilitazione antifascista e
popolare.
4. Le priorità contingenti consistono nella modifica
dell’attuale legge elettorale, aberrazione incostituzionale e antidemocratica,
e nella concreta attuazione dei risultati referendari del 12 e 13 giugno 2011
nel rispetto della sovranità popolare espressa dalla maggioranza dei cittadini.
Oggi è più che
mai urgente organizzarsi in ogni territorio, vigilando e rendendosi
tempestivamente operosi: ecco perché sarà costituito il Comitato grugliaschese
per la difesa della Resistenza e della Costituzione, il cui obiettivo sarà dare
vita a strategie di comunicazione e di mobilitazione popolare per coinvolgere
la cittadinanza di Grugliasco nel dibattito sul tema e sconfiggere ogni
tentativo ed ogni progetto presente e futuro – da qualsiasi parte provenga – di
eversione neofascista, corruzione della Costituzione, regressione dei diritti e
restrizione della sovranità popolare.
L'assemblea di costituzione del Comitato per
la difesa della Resistenza e della Costituzione si terrà per le 21.00 di
giovedì 25 luglio, 70° anniversario della caduta del regime fascista, presso la
sede dell'ANPI, al secondo piano in via La Salle 4 a Grugliasco.
Partigiani
sempre, per una Nuova Stagione di sana e robusta Costituzione!
Per il Comitato di
Sezione ANPI “68 Martiri” di Grugliasco,
il Vicepresidente
Fulvio Grandinetti
Nessun commento:
Posta un commento