Grugliasco, 2 maggio 2013
L'ANPI NON È UN PARTITO:
BASTA CON LE FALSITÀ E LE STRUMENTALIZZAZIONI
Il Comitato di Sezione ANPI "68
Martiri" Grugliasco apprende dall'articolo pubblicato su La Stampa del 1° maggio, a pagina 61,
che sarebbe stata recapitata presso la Presidenza Provinciale una lettera
firmata da alcuni iscritti della propria Sezione descrivendo malcontento
diffuso. Tra questi iscritti figurerebbero il Sindaco (espressione del PD
locale), diversi consiglieri comunali (tutti eletti nella lista del PD locale,
incluso il capogruppo), e il segretario del locale circolo PD.
Inoltre l’articolo sopra citato riportava anche
dichiarazioni dell'attuale Presidente della Consulta Antifascista locale
(espressione del PD locale) e del Presidente del Comitato di Sezione Cav.
Antonio Falbo, guida valoriale e memoria storica della Sezione.
Chiarendo che al Comitato di Sezione
non è stata recapitata alcuna lettera, assumendo per autentiche le
dichiarazioni dei firmatari della lettera, vista anche l'assenza di smentite,
lo stesso Comitato ritiene che siano doverose ed opportune alcune precisazioni.
IL COMITATO DI SEZIONE
ANPI “68 MARTIRI” GRUGLIASCO:
DEPLORA:
- la modalità di comunicazione con le
quali la lettera è stata resa pubblica a mezzo stampa anziché discussa nella
sede appropriata - la Sezione - dei temi in oggetto;
- l'impostazione verticistica dei firmatari che hanno
inviato la lettera esclusivamente al Presidente del Comitato di Sezione e al
Presidente del Comitato Provinciale, in quanto il Comitato di Sezione non è
stato informato e attualmente i suoi componenti non hanno ancora avuto modo di
visionarla;
- la richiesta di un
intervento “paternalistico” da parte del Comitato provinciale nei confronti dei
giovani militanti della Sezione, adducendo di conseguenza che la Sezione non
sia in grado di risolvere eventuali questioni interne e dimostrando la scarsa
considerazione riposta nei militanti antifascisti appartenenti alle altre generazioni;
ESPRIME:
- piena solidarietà a tutti i propri
militanti antifascisti, in particolare ai giovani, rinnovando loro profondo
sostegno e appoggio, in quanto organizzatori e animatori di numerose iniziative
ed attività, con grande passione, energia, spirito propositivo e costruttivo,
spronandoli a proseguire convintamene la loro militanza nella Sezione e a
coinvolgere altri cittadini del territorio a iscriversi alla Sezione e a
diventare attivi militanti antifascisti, per rafforzare la Nuova Stagione dell’ANPI
e dare continuità al presidio antifascista locale costituito dalla Sezione ANPI
“68 Martiri” Grugliasco;
RIBADISCE
IN MODO INEQUIVOCABILE:
- il proprio ruolo di custode della
vicenda storica attraverso la quale l’Italia è riuscita a passare dalla
dittatura fascista alla democrazia e di coscienza critica del Paese, per la
difesa e la piena attuazione della Costituzione, nonché della memoria della
strage nazifascista dei 68 Martiri del 29 e 30 aprile 1945 quale episodio
fondativo dell’identità repubblicana, costituzionale e antifascista della città
di Grugliasco;
- la propria piena e convinta aderenza a quanto espresso
nel documento politico del XV Congresso Provinciale del 16/01/11 e Nazionale
del 27/03/11, nonché nelle Relazioni organizzative-programmatiche di Sezione
del 14/10/12 e Provinciale del 20/10/12;
- che le proprie decisioni sulla vita,
l’orientamento, i programmi e la discussione formativa che possa caratterizzare
la Sezione vengono prese in sede di Comitato di Sezione, partecipato in maggioranza
da giovani ma non solo;
- le iniziative promosse e le attività
svolte hanno trovato un consenso così favorevole da portare un incremento degli
iscritti nell’arco temporale dal 2009 al 2013 da 75 a 130, circa il 40%;
- da quando i giovani sono parte integrante del Comitato
di Sezione, cioè dal 2010, la partecipazione quotidiana degli iscritti è
aumentata, costituendo un percorso di crescita individuale e collettiva, a
beneficio della Sezione e di tutta la cittadinanza;
- il Comitato di Sezione,
proprio in nome della partecipazione e della trasparenza, è aperto da sempre a
qualunque iscritto voglia contribuire a dare il proprio aiuto, sia in termini
operativi che come stimolo per affrontare/approfondire temi storici e politici;
- la Sezione è tra le più
attive di tutta la provincia, sia in termini di crescita culturale che in
numero di iniziative annuali, la militanza continua e l’attività permanente
hanno determinato la crescita numerica degli iscritti e dei militanti;
- nell'ANPI l'autosospensione non è
contemplata e non ha quindi né senso né valore, in quanto si è iscritti o non
si è iscritti;
- l'ANPI non è un partito né deve
diventarlo: a ulteriore garanzia di ciò la maggior parte dei componenti del
Comitato di Sezione non ha partiti o liste civiche di riferimento. Persone di
estrazione ideologica e politica differente collaborano fraternamente alla
piena riuscita di ogni iniziativa;
- la libertà degli iscritti ANPI di
iscriversi e partecipare a partiti, movimenti, comitati, collettivi, gruppi o
associazioni politiche è tutelata e incoraggiata, non costituisce e non deve
diventare un ostacolo alla corretta partecipazione e al libero svolgimento e
coinvolgimento nelle attività della Sezione;
- la Sezione cresce e agisce nel suo
insieme, in quanto impegnata secondo i principi di autonomia politica e
culturale dell'ANPI, della sua unità, del pluralismo ideale e politico,
indipendentemente dai partiti/liste civiche di riferimento dei propri singoli
iscritti;
- all'ANPI si aderisce
individualmente, lasciando al di fuori dell'Associazione il proprio
partito/lista civica di riferimento: eventuali contraddizioni tra la tessera
dell'ANPI e la tessera del proprio partito/lista civica costituiscono problemi
personali che devono restare fuori dall'Associazione;
- in caso di assenza o impedimento del
Presidente del Comitato di Sezione, quale che sia la causa, è previsto dal
Regolamento nazionale ANPI l'apposito ruolo del Vicepresidente Vicario che lo
sostituisce in ogni sua funzione, sempre nell'ambito collettivo del Comitato di
Sezione;
- i firmatari della lettera, in quanto
iscritti ANPI, non hanno partecipato a quasi nessuna iniziativa/assemblea della
Sezione: in particolare Emanuele Gaito e Raffaele Bianco, quali componenti del
Comitato di Sezione, avendo superato il 95% di assenze di cui la quasi totalità
non giustificate, a norma di Regolamento nazionale ANPI sarebbero già decaduti
da tempo dal loro ruolo direttivo;
- i giovani militanti non
costituiscono esclusivamente manodopera per le iniziative ma rappresentano in
modo legittimo l’azione e la rappresentanza politica della Sezione, sul
territorio e all’esterno, in quanto da diverso tempo vengono invitati anche a
tenere orazioni ufficiali, relazioni e interventi a dibattiti e incontri in
Torino città, nella provincia e anche fuori;
RENDE
NOTO:
- che l'unica spaccatura presente
nella nostra Sezione risiede tra chi partecipa attivamente e costruttivamente
da un lato e chi rifiuta di esprimersi e partecipare dall’altro;
NON
CONDIVIDE ED ESPRIME FORTE SDEGNO:
- per il chiaro tentativo strumentale
di mascherare l'assenza e l'impotenza politica dei firmatari della lettera
dietro un fantomatico "conflitto generazionale" tra giovani e
anziani, in quanto non esiste alcun dissidio tra i "giovani" della
Sezione e gli iscritti "più maturi": l'organizzazione del 25 Aprile
appena trascorso, come tutte le iniziative della Sezione, costituiscono prova
di fatto della saldatura tra generazioni ormai avviata in moto perpetuo;
- per la chiara ed esplicita mancanza
di consapevolezza da parte dei firmatari di che cosa sia l'ANPI oggi nella sua
rinnovazione, delle iniziative svolte dalla Sezione e dell'arretratezza
culturale che vorrebbe l'ANPI adibita a “museo” anziché un'associazione ricca
di vivacità ed energia, volta alla formazione di buoni cittadini mediante la
militanza antifascista sul territorio nelle lotte per l'attuazione della Costituzione e l'estensione dei diritti
civili;
- per la confusione dei
ruoli tra l’essere iscritti ANPI e chi tra questi ricopre attualmente e temporaneamente
ruoli di responsabilità istituzionale: non sono le istituzioni a decidere che
cosa possano fare o non fare, discutere o non discutere le Associazioni del
territorio al loro interno;
- per il rifiuto, da parte
dei firmatari della lettera, di riconoscere la sovranità del Comitato di
Sezione in favore di una visione “presidenziale” e verticistica, visione
contraria a qualunque realtà autenticamente democratica;
RIVENDICA
CON FERMEZZA E DETERMINAZIONE:
- la centralità e la sovranità del
Comitato di Sezione, quale organo direttivo collettivo e titolare delle
decisioni politiche, su qualsiasi personalismo intrapreso da uno qualunque dei
suoi componenti;
- tutte le iniziative, le attività, le
adesioni, le collaborazioni, le assemblee e i documenti espressi fino ad oggi
dal Comitato di Sezione e dall'Assemblea degli iscritti;
- la propria capacità critica
derivante dal confronto collettivo sia in fase di proposta ed elaborazione
delle iniziative, sia in fase di verifica finale dei pro e contro a iniziative
concluse;
- la continuità tra i
valori della Resistenza al nazifascismo, che ha portato alla conquista della
Costituzione e alla democrazia, con le lotte attualmente in corso per la difesa
e l’estensione dei diritti sui temi del lavoro, della scuola, della sanità,
della cultura, dell’ambiente, della pratica della democrazia e della sovranità
popolare; contestualmente rivendica la mobilitazione permanente dell’ANPI in
queste lotte con il proprio ruolo e la propria specificità;
SULLA
QUESTIONE ANPI E TAV, INFORMA:
- all'interno della Sezione non esiste
alcuna cellula NO TAV o SI TAV, in quanto la nostra Associazione non si occupa
di treni ed inoltre nella nostra Associazione coesistono sul tema posizioni
differenti;
- la Sezione non ha mai emesso proclami di adesione alla
lotta NO TAV, bensì a singole iniziative di singoli soggetti partecipanti alla
lotta NO TAV che riguardavano i diritti e le libertà fondamentali espresse
nella Costituzione della Repubblica, nata dalla Resistenza;
- nessuno degli iscritti alla nostra
Sezione si è mai permesso nell'ANPI di avanzare assurdi e impropri parallelismi
tra i Partigiani della Guerra di Liberazione dal nazifascismo 1943-1945 e i
militanti NO TAV;
- l'iniziativa del 14/04/13 dal titolo
Emergenza democratica in Val di Susa:
Costituzione, democrazia, sovranità organizzata al Teatro Perempruner di
Grugliasco è stata un'occasione di confronto e dibattito costruttivo congiunto
con la Sezione ANPI di Bussoleno e persone che da anni denunciano la
sospensione dei diritti costituzionali in Val di Susa, una vera e propria
giornata di formazione condivisa, partecipata ed emozionante;
- all’iniziativa del 14/04/13 non si è
assolutamente parlato della realizzazione di una linea ferroviaria, ma delle
modalità con cui in Val di Susa e più in generale in Italia, si realizzano le
opere pubbliche, cioè trasformandole in problemi di ordine pubblico:
militarizzazione dei territori, utilizzo repressivo della forza pubblica,
negazione dei diritti e dei principi sanciti dalla Costituzione, criminalizzazione
del dissenso, annientamento mediatico di ogni voce critica e manipolazione
della realtà dei fatti per piegarla ad esigenze politiche;
- il 14/04/13 i partecipanti hanno
potuto conoscere Ugo Berga, Partigiano Combattente e Commissario Politico della
106° Brigata d'Assalto Garibaldi "Giordano Velino", la stessa brigata
nella quale militò come cappellano militare Don Caustico, torturato e ucciso
dai nazifascisti il 30 aprile nella strage dei 68 Martiri; Ugo Berga e i
compagni di Bussoleno hanno spiegato bene sia le differenze e sia le analogie
tra la Resistenza al nazifascismo e la resistenza civile NO TAV;
- la lettera è datata 13 aprile, cioè
il giorno precedente all'iniziativa sull'emergenza democratica in Val di Susa:
se fosse giunta per tempo sarebbe stata letta pubblicamente durante
l'iniziativa per discutere insieme dei suoi contenuti in un dibattito
partecipato che avrebbe sicuramente stimolato e arricchito tutti i presenti;
- in futuro si prevede di produrre un
video-documentario dell'iniziativa del 14/04/13 con lo svolgimento degli
interventi scritti, anche per poter condividere con altre Sezioni ANPI i
contenuti dell'iniziativa;
- per ogni approfondimento sul tema
ANPI "68 MARTIRI" e TAV ai numerosi ed eloquenti documenti della
Sezione elaborati fino ad oggi nel dibattito aperto e permanente sul tema: La Sezione ANPI "68 Martiri"
Grugliasco sul TAV (15/07/11), La
Sezione ANPI "68 Martiri" Grugliasco sui fatti di Porta Nuova del 25
febbraio (2/03/12), La Sezione ANPI
"68 Martiri" Grugliasco aderisce a iniziativa informativa
sull'emergenza democratica in Val Susa (21/02/13), La Sezione ANPI "68 Martiri" Grugliasco risponde alla Sezione
ANPI Bussoleno sulla marcia popolare in val Susa del 23 marzo da Susa a
Bussoleno (21/03/13);
- il confronto, più volte
proposto e realizzato dal Comitato di Sezione e per il quale non c'è mai stata
censura o negazione, è sempre stato rifiutato in particolare da alcuni
firmatari della lettera, con diversi tentativi antidemocratici di aggirare la
Sezione per riferirsi al Provinciale, come nel caso di questa lettera,
parallelamente a quanto enunciato nel vergognoso e ignobile ordine del giorno
del 25 marzo approvato dalla IX Circoscrizione di Torino ai danni della Sezione
ANPI “G. Perotti MAVM – A. Appendino” Nizza-Lingotto di Torino;
PRENDE
ATTO:
- che i firmatari della lettera manifestano la volontà di
restituire la tessera portando come motivazioni falsità e strumentalizzazioni
maturate in conseguenza alle loro assenze pressoché totali dalla vita della
Sezione;
- della profonda distanza tra i firmatari della lettera e
la Nuova Stagione dell'ANPI, conseguenza di evidenti necessità personali in
conflitto con i temi di matrice costituzionale propri dell'Associazione,
comprese le battaglie che l'ANPI ha portato avanti a livello nazionale e
provinciale, quale la campagna referendaria per l'Acqua Bene Comune (documenti
nazionali del 9/04/11 e del 2/05/11 e provinciale del 14/05/11) e i referendum
sul lavoro per l'Articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori (documento nazionale
del 24/09/12 e provinciali del 9/06/12 e 20/10/12), di cui coerentemente la
Sezione è stata attiva promotrice a Grugliasco;
- che i firmatari della lettera, nei temi da loro
elencati quali “non di competenza dell’ANPI, non tengono conto di quanto enunciato
nella Costituzione, all’articolo 1: “L’Italia è una Repubblica democratica
fondata sul lavoro”, all’articolo 4: “La Repubblica riconosce a tutti i
cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo
questo diritto. Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie
possibilità e la propria scelta, una attività o una funzione che concorra al
progresso materiale o spirituale della società”, all’articolo 9: “La
Repubblica tutela il paesaggio”, all’articolo 16: “Ogni cittadino può
circolare e soggiornare liberamente in qualsiasi parte del territorio
nazionale, salvo le limitazioni che la legge stabilisce in via generale per
motivi di sanità o di sicurezza. Nessuna restrizione può essere determinata da
ragioni politiche”, all’articolo 21: “Tutti hanno diritto di manifestare
liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di
diffusione”, all’articolo 32: “La Repubblica tutela la salute come
fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e
garantisce cure gratuite agli indigenti. La legge non può in nessun caso violare i limiti
imposti dal rispetto della persona umana”, all’articolo 41: ”L’iniziativa
economica privata è libera.
Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare
danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana. La legge determina i
programmi e i controlli opportuni perché l’attività economica pubblica e
privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali”, all’articolo
43: “A fini di utilità generale la legge può riservare originariamente o
trasferire, mediante espropriazione e salvo indennizzo, allo Stato, ad enti
pubblici o a comunità di lavoratori o di utenti determinate imprese o categorie
di imprese, che si riferiscano a servizi pubblici essenziali o a fonti di
energia o a situazioni di monopolio ed abbiano carattere di preminente
interesse generale”, e che l’ANPI si esprime legittimamente su ogni
questione riguardante la Costituzione, le sue violazioni, la sua pratica e la
sua attuazione;
- della coerenza espressa dai
firmatari della lettera nella volontà di autoescludersi anche formalmente oltre
che sostanzialmente dalla vita della Sezione, fatto quest'ultimo in corso già
da tempo;
RITIENE:
- di dover proseguire il percorso di
formazione, rinnovamento, aggiornamento e attualità della Resistenza e
dell'antifascismo di tutte le generazioni, in linea con la Nuova Stagione
dell'ANPI aperta a livello nazionale nel 2006, per avvicinare la cittadinanza
all'Associazione, in particolar modo giovani e studenti;
- che non esiste alcuna questione su
cui e per cui “fare pace” e che eventuali incontri, anche con il Comitato
Provinciale, siano da ritenersi di chiarimento per il metodo improprio
utilizzato dai firmatari della lettera e per il loro rifiuto di partecipare,
confrontare e dibattere democraticamente in Sezione nelle numerose occasioni a
disposizione;
INVITA I FIRMATARI DELLA LETTERA:
- come già ripetutamente espresso in
numerose occasioni, anche in presenza di componenti del Comitato Provinciale, a
partecipare alle iniziative e alla vita della Sezione per confrontarsi
democraticamente e dibattere sui temi di interesse dell'ANPI (Resistenza,
Costituzione, democrazia, antifascismo);
- a prendere visione dei documenti
congressuali e organizzativi per informarsi in cosa consista la Nuova Stagione
dell'ANPI;
- a cessare ogni strumentalizzazione e ogni denigrazione - con
qualsiasi mezzo - dell'attività della Sezione che danneggia irrispettosamente
gli altri iscritti e il ruolo dell'ANPI in questa delicata fase di transizione;
INVITA TUTTI GLI ISCRITTI ALLA SEZIONE:
- ad interagire con il resto degli
associati in spirito di solidarietà, fratellanza, autonomia di intelletto e
ragionamento, ricordando che la libertà, così duramente conquistata dai
Partigiani con la Resistenza e così appassionatamente mantenuta da chi la
difende con le lotte di tutti i giorni, include quella di pensiero: significa
sentirsi liberi di pensare, parlare e agire senza condizionamenti derivati da
interessi terzi;
RICHIEDE:
- al Sindaco e all'Assessore ai rapporti
con le Associazioni un incontro di chiarimento nel rapporto tra la Sezione e
l'istituzione cittadina;
CONVOCA:
- un'Assemblea degli iscritti, nel
mese di giugno e in presenza di un rappresentante del Comitato Provinciale, per
discutere di quanto accaduto e chiarire definitivamente ogni dubbio,
fraintendimento, perplessità interne sulla vita e le attività della Sezione;
- un'assemblea pubblica, nel mese di
luglio, sull'attualità della Resistenza e sull'antifascismo del XXI secolo,
anche alla luce dei recenti sviluppi istituzionali nazionali, in data da
destinarsi, invitando specificatamente tutti i soggetti antifascisti con i
quali la Sezione è entrata in relazione in questi anni di Nuova Stagione
dell'ANPI (Viartisti-Teatro d’Impegno Civile, Emergency, Comitati Acqua Bene
Comune, Forum Palestina, Ruskii Mir, Casa delle Donne, Collettivo AlterEva,
Union Des Amis Chanteurs, FIOM-CGIL, Comitato Col del Lys, Terra del Fuoco,
Movimento NO TAV, Movimento NO MUOS, Grifoni, Primule Rosse, collettivi
studenteschi e universitari, militanti antifascisti di altre Sezioni ANPI,
insegnanti delle scuole, ecc.).
AVANTI CON LA NUOVA STAGIONE DELL’ANPI:
PER LA RESISTENZA, LA COSTITUZIONE, LA DEMOCRAZIA
NELLA MEMORIA L'ESEMPIO, NELLE LOTTE LA PRATICA!
Il Comitato di Sezione ANPI "68
Martiri" di Grugliasco
COMUNICATO STAMPA ANPI “68
MARTIRI” GRUGLIASCO
3 maggio 2013
Al
fine di difendere la dignità e l'onorabilità della nostra Sezione ANPI e di
tutta l'Associazione, diffamata mezzo stampa attraverso un articolo comparso su
"La Stampa" di mercoledì 1° maggio a pagina 61, siamo richiamati al
dovere di smentire le falsità riportate nel testo e nei virgolettati, a cui non
è seguita smentita alcuna.
Iniziamo
col dire che la lettera non è mai giunta al Comitato di Sezione, organo a cui
da Statuto compete animare la vita associativa, tanto in termini operativi
quanto in termini politici, e della quale siamo venuti a conoscenza per mezzo
stampa.
Il
numero di iscritti, dal 2010, è aumentato di circa il 40%, a conferma della
buona conduzione della vita associativa portata dalla nuova dirigenza.
Va
altrettanto smentita la dichiarazione falsa che "i giovani decidono tutto
loro" in quanto il Comitato di Sezione è animato assiduamente anche da
iscritti di altre generazioni.
La
nuova stagione che l'ANPI si è data non ha solo caratteristiche generazionali,
ma anche e soprattutto di rinnovamento politico. Il fatto che i firmatari non
solo non conoscano l'ANPI a cui pure si sono iscritti, ma non sappiano nemmeno
che i temi verso i quali la Sezione è accusata di "orientare il
dibattito", siano in realtà campagne lanciate a livello nazionale, e verso
le quali la nostra Sezione ha semplicemente dato gambe su cui camminare, è un fatto
che parla da sé, e chiarisce quanto questi signori prendano parte alla vita
associativa. La battaglia per l'acqua pubblica, per la difesa dei diritti dei
lavoratori e del contratto nazionale, sono battaglia nel pieno solco dei valori
della Costituzione e della Resistenza, alle quali si affiancano le
commemorazioni e gli approfondimenti storici.
C'è
chi vorrebbe fare dell'ANPI un museo, ovvero un associazione che si limita a
portare fiori alle lapidi e a fare belle le istituzioni il 25 aprile con una
ventata di gioventù. Insomma, un'ANPI priva di un'anima politica e di una
coscienza propria, rilegata a semplice macchina commemorativa.
A
suffragio della statura morale degli "auto sospesi", va sottolineato
come la lettera riporti la data del 13 aprile, ovvero un giorno prima che
l'iniziativa "Emergenza democratica in Val Susa" si tenesse al Teatro
Perempruner, iniziativa che ha visto il loro rifiuto a partecipare. Ancora una
volta questo fatto parla da sé, senza che sia necessario aggiungervi commenti.
Aprire uno spazio di confronto sulla democrazia nella questione TAV (non sul
TAV in quanto treno) aperto a tutti gli iscritti e ospitando una Sezione ANPI
della Val di Susa, non può che essere un fatto positivo e di profondo respiro
democratico; viceversa non partecipare a tale confronto tacciandolo di essere
quello che non è, per giustificare in modo infantile la propria assenza e
celare la paura di una sana discussione, è un gesto di censura e di repulsione
al confronto. Impostazione che nulla ha a che fare con lo spirito che anima la
Sezione e l'ANPI tutta. Inoltre il 14 aprile abbiamo avuto l’onore e il piacere
di conoscere Ugo Berga, Partigiano e Commissario politico della 106° Brigata
Garibaldi, che conobbe Don Caustico, il più famoso dei 68 Martiri trucidati a
Grugliasco nella strage nazifascista del 29 e 30 aprile e di cui abbiamo avuto
un’emozionante testimonianza diretta.
Appare
quanto meno stramba la richiesta che giunge tramite l'articolo di tentare un
accordo chiedendo l'assistenza dell'ANPI Provinciale, che "aiuti a
stemperare". Prima di tutto non si comprende su cosa ci sia da raggiungere
un accordo: l'indipendenza della Sezione non è merce di scambio. In secondo
luogo rifiutare un incontro con la Sezione chiedendo il soccorso paternalistico
del Provinciale è la conferma di quanto i firmatari si ostinino a non
riconoscere la piena legittimità del Comitato di Sezione, eletto formalmente e
sostanzialmente secondo le regole associative e più in generale della
democrazia. Siamo curiosi di comprendere cosa ci sia da "stemperare"
quando non si riconoscono le strutture democratiche previste dallo Statuto
nazionale.
Come
sempre, la Sezione è aperta a qualunque confronto e vive di partecipazione: è
stato pertanto deciso di convocare un'Assemblea degli iscritti nel mese di
giugno al fine di chiarire definitivamente ogni dubbio, fraintendimento,
perplessità interne sulla vita e le attività della Sezione.
Il
Comitato di Sezione ANPI “68 Martiri” Grugliasco
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