venerdì 19 marzo 2010

Aggressione nazifascista a Roma, Università di Tor Vergata



Mar, 16/03/2010 - 19:35
autore: Collettivo Lavori in Corso
Massima diffusione
Tor Vergata: dopo i 7 feriti di ieri, altre pesanti aggressioni squadriste in ateneo durante la seduta del Senato Accademico.


Oggi alle 15.00 si è riunito il Senato Accademico di Tor Vergata, luogo in cui si voleva far esprimere l'Ateneo in merito ai fatti accaduti ieri durante i quali 40 neofascisti di “Casapound” e “Blocco Studentesco” provenienti da tutta Roma e provincia hanno aggredito venti studenti e studentesse che stavano iniziando un volantinaggio a Giurisprudenza per smascherare la prima iniziativa pubblica di questi soggetti, coperta dal prestanome di una onlus ad essi collegata (“Comunità solidarista Popoli”).
Ieri sono stati feriti e medicati in diversi pronto soccorso della città cinque studenti, una studentessa e un lavoratore dell'ateneo tutti/e colpiti/e ripetutamente alla testa, con nasi e braccia fratturate, traumi causati da pugni, calci, cinghiate, caschi ed altri oggetti contundenti. La polizia già presente in loco non ha fermato i neofascisti che hanno poi continuato ad effettuare ronde squadriste dentro e fuori Giurisprudenza.
Oggi è successo ancora di peggio, se possibile.
Davanti al Rettorato dal primo pomeriggio erano presenti un centinaio di fascisti armati di spranghe, bastoni, manganelli telescopici, cinghie e caschi che hanno impedito al rappresentate del Collettivo di prendere parte al Senato Accademico e agli altri studenti e studentesse che lo stavano accompagnando di avvicinarsi, aggredendoli sotto gli occhi delle forze dell'ordine che hanno permesso agli squadristi di fare i loro comodi. C'erano oltre ai 40 di “Casapound” e “Blocco Studentesco” altre decine di camerati da loro reclutati per l'occasione.
La polizia era presente sia a Lettere, da dove ci si stava trasferendo a seguito della conferenza stampa da noi indetta, che a Giurisprudenza e ha collaborato attivamente alla riuscita dell'agguato squadrista che ha per altro portato al fermo di 7 ragazzi antifascisti che si trovano presso il commissariato di zona.
Il Rettore e gli altri componenti del Senato Accademico hanno continuato, come se nulla stesse succedendo, ad eccezione di due senatori accademici (RDB e CGIL) che hanno chiesto invano la sospensione della seduta per quanto accadeva all'esterno e per il fatto che ad un senatore è stato impedito fisicamente di esercitare il suo diritto a partecipare alla seduta.
Dopo l'aggressione fascista di ieri, il Rettore è stato inoltre protagonista di un provvedimento disciplinare vergognoso: ha annunciato di voler bloccare le iniziative studentesche fino al mese di maggio. Reputiamo tale misura cautelativa sbagliata e del tutto fuori luogo rispetto ai fatti accaduti.
Sono quasi due anni che denunciamo i tentativi portati avanti tramite minacce, intimidazioni e aggressioni fisiche dai neofascisti di queste organizzazioni alleate con Azione Universitaria e PdL che li hanno sempre coperti e tutelati politicamente per via di comuni accordi elettorali.
Dopo l'ennesima aggressione il Rettore Renato Lauro e l'Amministrazione dovranno assumersi la responsabilità politica e giuridica di quanto avvenuto in Ateneo, per aver permesso una seconda volta, dopo aver visto i corridoi insanguinati, a questi picchiatori di farla da padroni nell'Ateneo di Tor Vergata.
Convochiamo quindi un'assemblea pubblica d'ateneo per giovedì alle ore 13.00 presso la Facoltà di Lettere e, a seguire, nel pomeriggio un'assemblea cittadina sempre a Lettere a Tor Vergata per portare alla luce la verità e la gravità dei fatti che si stanno susseguendo in questi giorni.
Invitiamo studenti, ricercatori, professori e realtà sociali e politiche a partecipare a questi appuntamenti dove sarà illustrato quanto avvenuto e per dare un'immediata risposta a questa pesante situazione.
Invitiamo tutti/e ad esprimere pubblicamente la propria solidarietà nelle forme che ciascuno riterrà più opportuno.
Fascisti, “padrini” istituzionali e forze dell'ordine stanno portando il panico e la violenza a Tor Vergata per questioni politiche ed economiche che vanno contro gli interessi di studenti e collettività.
Nonostante tutto, non ci riusciranno.

GIOVEDI' 18 MARZO – ORE 13.00 – FACOLTA' DI LETTERE E FILOSOFIA – ASSEMBLEA D'ATENEO
SUBITO DOPO, A SEGUIRE, ASSEMBLEA CITTADINA SEMPRE A LETTERE E FILOSOFIA

Roma, 16 marzo 2010

“Collettivo Lavori in Corso”


Lettera di un testimone

Ciao a tutti/e,
sono Andre dei No-Fly a Ciampino e, al contempo, compagno dell'università di Tor Vergata.
Quello che sta succedendo da noi in questi giorni non ha paragoni, in negativo, in ambito nazionale: due aggressioni squadriste in massa e con la polizia che ieri li copre oggi li aiuta attivamente, dentro e fuori l'ateneo di Roma2.
I 7 feriti di ieri, tra cui io, con prognosi pesanti:
7-10-18-20-30-riservata e una più leggera per un impiegato che si era messo in mezzo a difenderci.
Ragazze pestate e calci e pugni, tra le aule di Giurisprudenza, da tutta la prima linea degli sprangatori di Piazza Navona e i 40-45enni che guidavano la carica, armati di fibbie e altri oggetti.
Oggi, peggio, se possibile.
Con il loro capo, Iannone, in prima linea ad attendere noi e gli altri solidali antifascisti giunti dalle altre realtà per andare al Senato Accademico.
Non è possibile ri-raccontare tutto quello visto.
Polizia, fascisti, istituzioni e media hanno deciso di spazzarci via violentemente, di giorno, armati.
Questo sta accadendo a Roma, sta accadendo all'ateneo di Tor Vergata.
Vi linko e vi giro il comunicato.
Oggi i feriti, io incluso, eravamo tutti nuovamente presenti (a parte il ragazzo che sarà operato giovedì) proprio per dare un segnale forte a chi ci aveva pestato il giorno prima.
Vi prego di girare ed esprimere solidarietà come meglio credete.
Casapound e Blocco Studentesco si confermano infami che più infami e "coperti" non si può.
Andrea



Squadrismo a Tor Vergata. Intervista a Massimo Rendina (A.N.P.I. Provinciale di Roma): si colpiscono gli aggrediti. Il silenzio della Procura.
di Alessandro Ambrosin


ROMA – Dopo le recenti aggressioni di stampo squadrista che si sono consumate all’interno dell’Ateneo di Tor Vergata torna nella capitale un clima di tensione. Lo scorso 15 marzo 6 studenti dei collettivi sono rimasti feriti in seguito a una violenta aggressione da parte dei gruppi legati all’estrema destra romana. Aggressione inquietante visto che è iniziata proprio all’interno della Facoltà di Giurisprudenza, dove alcuni giovani si erano recati dal Rettore proprio per denunciare la presenza di gruppi fascisti.
Ne parliamo con il professor Massimo Rendita, Presidente dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia.

Come giudica i recenti episodi di Tor Vergata?
Noi come ANPI, abbiamo preso una posizione chiara contro questi episodi, anche se non ci pare che le autorità pubbliche seguano con doverosa attenzione quello che sta accadendo. Già un anno fa abbiamo fatto una denucia alla Procura della Repubblica su analoghi episodi, che non sono nuovi e contravvengono sia alle leggi dello stato che allo spirito costituzionale e alla Legge Scelba e Mancino. Dalla Procura, nonostante le nostre ripetute sollecitazioni non abbiamo avuto nessuna risposta in merito. Anzi ci hanno comunicato che sono in corso degli accertamenti. Un po’ poco per non dire altro a fronte di episodi di estrema violenza che ci riconducono allo squadrismo giovanile. Eppure per la Procura basterebbe guardare il documentario Nazi Rock per capire di cosa stiamo parlando.

Un fenomeno che gli stessi studenti denunciano ormai da tempo, tanto che proprio a Tor Vergata il clima di tensione si trascina da anni. Secondo il suo parere i gruppi dell’estrema destra si sentono legittimati a Roma, visto che la poltrona di sindaco è occupata da un politico che in epoca giovanile ha fatto parte del Fronte della Gioventù?
Io credo che anche Alemanno sia preoccupato per questo. In un colloquio che ho avuto con lui recentemente si ragionava su questi episodi e si diceva che bisogna farli ragionare perché anche questi ragazzi che vengono coinvolti in queste azioni appartengono a certi gruppi a loro volta in mano a cattivi maestri. Non credo ci sia una relazione con il primo cittadino, ma è pur vero che la pubblica amministrazione, almeno a quanto si vocifera, ha finanziato in passato circoli discutibili come quello di casa Pound a Roma.

Ogni volta che si parla di aggressioni inevitabilmente emergono versioni contrastanti tra i gruppi di destra e quelle di sinistra e lo è stato anche con i fatti di Tor Vergata…
Io ho fatto una ricerca e la provocazione e l’aggressione è avvenuta da questi gruppi neofascisti, senza ombra di dubbio. Anzi, molti degli aggressori che adesso orbitano nell’area di Tor Vergata provengono da un gruppo neo fascista che si è formato proprio nell’ateneo della terza università di Roma.

Come porre rimedio a un fenomeno così invasivo per la società e soprattutto per i giovani…
Stiamo valutando la possibilità di organizzare una manifestazione pubblica, ma solo se esiste una corresponsione tra i movimenti antifascisti e le realtà universitarie, ma ancora prima sarebbe utile pensare ad un incontro con tutte quelle persone che si sentono coinvolte responsabilmente di fronte a questi fatti, creando un collegamento diretto con la società civile, perchè questo non è un problema solo studentesco, ma un fenomeno che coinvolge tutti i cittadini. Contemporaneamente con la prima università di Roma stiamo facendo una ricerca di tipo antropologico per scoprire quali sono i cambiamenti nell’opinione pubblica e nei giovani. Insomma c’è un’anomalia nella società democratica che va compresa e capita. Per questo abbiamo istituito gruppo di studio per capire quali sono i reali cambiamenti che stanno interessando la società.

Sempre ritornando ai fatti di Tor Vergata i collettivi studenteschi ritengono che le forze dell’ordine non siano state proprio imparziali durante le aggressioni…
Preoccupa questa “disattenzione” verso coloro che stanno infrangendo delle leggi dello stato. Quindi non occorrerebbe neppure denunciarli perchè è dovere della polizia e della magistratura indagare anche senza denuncia, su fatti che avvengono in palese violazione delle leggi. Insomma c’è una situazione pesante dal punto di vista dell’ordine pubblico che non viene sufficientemente presa in considerazione da chi dovrebbe far rispettare i principi costituzionali.

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